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I ciclisti sfrecciano a tutta velocità, all’improvviso spunta un’auto: la manovra è allucinante

Durante la Famenne Ardenne Classic a 4 chilometri dal traguardo, una macchina è spuntata tra i corridori in fuga e il gruppo inseguitore: inversione a U e disastro evitato per pochi secondi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Durante l'ultima edizione della Famenne Ardenne Classic che si è corsa nel weekend è accaduto un episodio ai limiti della realtà quando, a 4 chilometri dal traguardo, un automobilista ha invaso la carreggiata con una manovra che avrebbe potuto innescare una autentica tragedia.

Sempre più spesso negli ultimi mesi si è parlato di un tema preciso all'interno del ciclismo moderno: la sicurezza. Un dibattito scatenatosi all'indomani della morte di Gino Mader sulle strade del Giro di Svizzera, dopo una mortale caduta in un burrone. Poi i tanti incidenti accorsi durante le tappe del Giro d'Italia e del Tour de France, i problemi di organizzazione alla Vuelta di Spagna, altre situazioni spesso oltre il lecito, che hanno spesso messo a rischio l'incolumità dei corridori.

Sul banco degli imputati, spesso, chi organizza le gare ma anche gli stessi ciclisti e i loro team sempre più spinti a toccare il limite, e a volte superandolo, pur di conquistare una vittoria. A peggiorare tutto, anche altri episodi "collaterali" che hanno posto la questione della sicurezza ciclicamente in primo piano e quanto accaduto sulle strade del Belgio in occasione dell'ultima Famenne Ardenne Classic.

A soli 4 chilometri dall'arrivo, mentre si stava decidendo la corsa, con una fuga di un gruppetto di corridori dietro ai quali si era mosso il plotone per ricucire lo strappo, l'assurdo: un'utilitaria spunta improvvisamente di traverso in mezzo alla strada con il conducente impegnato in una assurda e pericolossissima inversione a U. Il tutto avvenuto tra i due gruppetti, lanciati a tutta velocità. Un episodio che ovviamente è finito virale sui social media, riaprendo il dibattito proprio sulla sicurezza.

Impossibile pensare che ciò possa essere accaduto nel pieno svolgimento di un circuito UCI Europe Tour che si corre in calendario ad ottobre oramai ogni anno dal 2017, eppure tutto è stato tremendamente reale e pericoloso: fosse accaduto più a ridosso del plotone che inseguiva le conseguenze sarebbero potute essere inimmaginabili per l'incolumità dei ciclisti in gara.

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