Gorka Izagirre si presenta al traguardo come una statua di fango: è l’essenza del ciclocross
Il primo successo della Cofidis nel 2024 non arriva dalla strada ma dal ciclocross che in questo periodo tiene banco nel panorama del ciclismo mondiale, in attesa della ripartenza effettiva della nuova stagione 2024 sia su pista che su strada. A far parlare di sé uno dei world team più importanti grazie al trionfo di Gorka Izagirre, approdato in squadra durante l’ultima sessione di ciclomercato, che si è imposto sul circuito di Ormaiztegi, nei Paesi Baschi. Arrivando al traguardo coperto integralmente di fango.
Il 36enne corridore della Cofidis ha avuto la meglio al termine di una gara difficilissima, resa ancor più pesante dalla tantissima pioggia caduta, riuscendo a trionfare in solitaria anticipando di undici secondi il compagno di squadra Jonathan Lastra (vincitore della scorsa edizione) e di 41″ il fratello Ion, con la formazione transalpina che è andata così a occupare tutti e tre i gradini del podio.
Gorka Izagirre è diventato così il simbolo della fatica e della sofferenza che solamente il ciclismo riesce a esprimere nella sua massima forma, coronando una vita dedicata interamente alle due ruote, alla passione per le corse, alla votazione completa al sacrificio. Figlio d'arte, ha imparato da papà José Ramón, anch'egli un fantastico ciclocrossista che ha insegnato a Ion e Gorka ad andare in bicicletta e a godersi la parte più dura di questo sport: il cross, autentica penitenza su due ruote, tra sterrati, saliscendi ai limiti del possibile, ancor più affascinante e straordinario se il maltempo imperversa.
Proprio su quel terreno Izagirre si è esaltato benissimo con la maglia della Cofidis, la sua nuova squadra regalandosi una vittoria, la sua quarta sul percorso, la prima del 2024. Non a caso in una delle più iconiche prove dello sterrato: il circuito di Ormaiztegi, una prova vecchia più di mezzo secolo, in una giornata d'aktri tempi, tra pioggia e fango. Diventando il vero emblema di questo sport.