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Gli effetti devastanti della Parigi-Roubaix sulle mani dei ciclisti: 5 ore di pura tortura

La Parigi Roubaix è una delle corse di ciclismo più duro in assoluto, tanto da essere conosciuta anche come ‘L’inferno del Nord’. Al termine dell’edizione 2023 lo svizzero Kung ha mostrato le conseguenze di 5 ore di lotta.
A cura di Alessio Morra
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Le classiche del Nord sono tra le corse di ciclismo più famose ma soprattutto più dure al mondo. Banalmente si può dire che solo quelli coraggiosi possono vincerle. Ma la sofferenza, quella vera, c'è per tutti. L'ennesima dimostrazione l'ha data il corridore della Groupama Stefan Kung, uno dei favoriti che è riuscito a lottare per le posizioni di rilievo fino alla fine, ma che sui social ha mostrato soprattutto i segni della Parigi – Roubaix, vinta dall'olandese van der Poel.

Una serie di cadute hanno caratterizzato l'edizione numero 120 della Roubaix. Le conseguenze peggiori le ha avute il grande Peter Sagan, costretto al ritiro, è caduto pure Filippo ‘Top' Ganna, che comunque ha ripreso la via della corsa ed ha chiuso al sesto posto. Il fenomenale van der Poel ha vinto la Roubaix, la volata per il secondo posto è stata di Philipsen, che ha preceduto Van Aert, Pedersen, Kung e Ganna. van der Poel è stato bravo a sferrare l'attacco finale quando Van Aert ha forato e non poteva più rispondere.

Dopo la gara lo svizzero Stefan Kung sui canali social della sua squadra ha mostrato come erano ridotte le sue mani dopo cinque ore di battaglia, dando così fede al soprannome della Parigi – Roubaix da sempre conosciuta come ‘L'Inferno del Nord'. Le mani di Kung erano stracolme di ferite. Si può solo immaginare il dolore che ha provato nelle ore immediatamente successive alla corsa.

Il corridore svizzero, che ora proverà a recuperare in vista del Giro d'Italia che partirà nel mese di maggio, nell'immediato post Roubaix ha tessuto soprattutto le lodi di van der Poel, che in questo momento è in assoluto uno dei fenomeni del ciclismo: "Mathieu van der Poel era un livello sopra. Quando sta bene ci prova, ci prova e ci riprova. Poi bisogna avere le gambe per seguirlo, e alla fine di questa Parigi-Roubaix non le avevo più. Il ha vinto il più forte".

Complimenti al campione, ma Kung guarda al futuro con maggiore fiducia e si candida già per il successo tra un anno: "Spero che questa gara mi sorrida in futuro. Continueremo a lavorare in questa direzione. È sempre soddisfacente giocare davanti, ma spero che un giorno potrò essere forte come lo era oggi Mathieu van der Poel".

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