Giulio Ciccone travolto da un’auto durante l’intervista: spavento improvviso alla Tirreno-Adriatico
La tappa odierna della Tirreno-Adriatico di ciclismo è stata contraddistinta anche da un pericoloso fuori programma per Giulio Ciccone. Il ciclista italiano ha rischiato grosso per una leggerezza altrui, arrivata però non durante la gara, ma subito dopo quando era già sceso dalla sella della sua bicicletta. Il classe 1994 di Chieti che corre per il team Trek-Segafredo è stato travolto da una macchina degli addetti ai lavori.
Ciccone che in carriera ha vinto tre tappe del Giro d'Italia, nonché una classifica scalatori, diventando anche il quarto più giovane corridore di sempre ad imporsi nella corsa in rosa e togliendosi poi la soddisfazione di indossare la maglia gialla al Tour de France, era impegnato con la classica intervista di rito ai microfoni della Rai dopo la prova della prestigiosa corsa a tappe dei due mari.
L'atleta stava analizzando così quanto accaduto oggi a bordo strada: "Sicuramente ci riproveremo, mancano ancora due tappe dure… dai vediamo. Domani salita vera, è un po’ diverso. Oggi comunque era duro il finale ,però era molto stressante. Importante diciamo la posizione…quindi sai era un po’ snervante tra la pianura. Poi ho visto anche una caduta… nel finale. Oggi era una tappa nervosa, poi domani sarà un po’ più…".
A questo punto però ecco l'imprevisto: mentre Ciccone parlava è arrivata una vettura dell'organizzazione che ha colpito la bici a cui Giulio era appoggiato, finendo per travolgere e spostare anche lui. Tutto è stato registrato in diretta ed è andato in onda, con Ciccone sconvolto e infuriato che dopo aver quasi imprecato si è scagliato contro l'autista del mezzo: "Ma io non lo so eh, dove ca**o guardi. Ma non la vedi la bici?". Di fronte poi alle giustificazioni dell'addetto ai lavori, Ciccone si è infervorato ulteriormente: "Ho capito ma ci sta la bici".
Senza parole anche il telecronista Rai, che ha sottolineato il grande nervosismo che si respirava oggi non solo tra gli atleti ma anche a giudicare da quanto accaduto tra i funzionari: "Pazzesco, pazzesco quello che…è successo dopo la linea del traguardo. Ho capito che erano in strada però suonare il clacson magari prima di mettere sotto. Tensione, nervosismo e agitazione per tutti, anche per la macchine che seguono la corsa". La speranza è che Ciccone non abbia riportato conseguenze degne di nota.