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Giro donne nel caos sotto il diluvio: tombini e strade fuori controllo, crono neutralizzata

La crono prologo del Giro Donne 2023 è finita malissimo a causa del maltempo. Interrotta due volte, dopo un ritardo di oltre mezz’ora è stata annullata. Condizioni stradali impossibili da gestire e nuove polemiche sull’organizzazione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non c'è già pace per il Giro Donne 2023 che è iniziato venerdì 30 giugno con la crono della prima tappa lunga poco più di 4 chilometri che ben presto però si sono trasformati in un percorso impossibile da affrontare. A causa di un autentico diluvio che si è abbattuto sul circuito di Chianciano Terme, l'organizzazione ha provato l'impossibile ma alla fine si è arresa quando ha capito che non c'erano più gli estremi per proseguire.

Un naufragio: la crono prologo del Giro femminile è finita così, mestamente e sotto l'acqua con la decisione finale di neutralizzare una tappa che stava regalando comunque emozioni, malgrado le migliori dovessero ancora entrare nel percorso della cronometro. Un naufragio che ha obbligato ben due sospensioni, che hanno procrastinato la partenza dell'ultima ciclista in elenco ben oltre il tempo utile per concludere la frazione. Un primo stop di venti minuti con pioggia e grandine che si sono abbattuti sul Giro, poi una seconda di un quarto d'ora. Alla fine è arrivato un terzo stop e davanti alla situazione ingestibile si è arrivati alla sospensione definitiva.

Troppa pioggia, enormi pericoli, troppe difficoltà: il maltempo sembra avercela con la corsa in rosa che sia di uomini o di donne poco importa perché certe situazioni estreme si erano già vissute qualche settimana fa proprio in occasione del Giro d'Italia maschile, soprattutto nella prima settimana. Ora tocca alle donne che hanno comunque provato ad onorare la prova malgrado le enormi avversità che sono diventate ingestibili

Strade ridotte a veri e propri torrenti, tombini esondati e condutture di scolo che non ricevevano più il flusso creando pericolose enormi pozzanghere. Anche quando la pioggia è terminata, la situazione non p cambiata di molto perché oramai il nubifragio aveva sortito l'effetto insperato: l'impraticabilità della corsa nei tempi previsti e con le condizioni minime di sicurezza.

Ovviamente non sono mancate le polemiche perché per alcuni la cronometro doveva venire interrotta ben prima che dopo un'ora dalla sua partenza perché le prime cicliste partite avevano dovuto affrontare una prova in condizioni decisamente proibitive. Dopotutto già la vigilia del Giro Donne 2023 era stato già intriso di polemiche con un'organizzazione che aveva fortemente lasciato a desiderare: solamente nella giornata del 29 giugno, il giorno prima del via, erano stati diramati ai vari Team i percorsi delle tappe in programma e non tutti completi nei dettagli. Un problema che aveva scatenato la furia di alcune cicliste incredule di fronte ad una corsa tra le più prestigiose del calendario femminile inserite nell'World Tour UCI.

Alla fine, la scelta più difficile ma definitiva è arrivata da parte degli organizzatori che hanno detto stop. Con una classifica generale già delineata in parte ma in attesa della partenza delle migliori che non hanno potuto cimentarsi nella crono. In testa, a pari tempo ben tre cicliste tra cui la nostra Letizia Paternoster cui la giuria ha assegnato comunque il miglior tempo per un solo centesimo, davanti alla coppia olandese Van Leuten e Vos. Ma adesso bisognerà capire cosa succederà perché non si potranno di certo assegnare punti con una classifica enormemente parziale.

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