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Giro d’Italia nel caos, saltano tre passi di montagna: “Questa è una delle corse organizzate peggio”

Caos e polemiche al Giro d’Italia, con la 16sima tappa accorciata di 85 chilometri dopo le proteste dei ciclisti per la propria sicurezza, alla luce delle difficili condizioni atmosferiche. L’organizzazione alla fine ha cancellato i primi tre passi di montagna, incluso l’Umbrailpass, che dopo l’eliminazione dello Stelvio era la nuova Cima Coppi del Giro.
A cura di Paolo Fiorenza
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Situazione di grande caos al Giro d'Italia a causa delle condizioni atmosferiche difficili: la 16sima tappa della corsa rosa, che originariamente doveva partire da Livigno alle 11:30 per arrivare nel pomeriggio a Santa Cristina Val Gardena, è stata completamente stravolta nel percorso – con la cancellazione dei primi tre passi di montagna – ed anche l'orario di partenza è cambiato, spostandolo alle 14:00. La gestione della vicenda da parte dell'organizzazione del Giro, la RCS, è stata pesantemente criticata da più di un ciclista.

"Questa è probabilmente una delle gare organizzate peggio – ha detto l'australiano Ben O'Connor, della Decathlon AG2R – Questo non sarebbe mai successo nel 99% delle altre situazioni. Siamo nel 2024, ci sono ancora dinosauri che non vedono il lato umano delle cose".

La 16sima tappa del Giro già aveva avuto problemi a causa della cancellazione una settimana fa del Passo dello Stelvio, la Cima Coppi originaria, a causa dei pericoli di valanghe per le abbondanti nevicate. Le condizioni tuttavia non sono migliorate ed oggi il risveglio ha portato tanti interrogativi sullo svolgimento della tappa odierna, a cominciare dal percorso (e di conseguenza l'orario di partenza).

Ci si è alzati dal letto con la pioggia e zero gradi, quindi i corridori hanno chiesto tramite l'associazione dei ciclisti professionisti che fosse attivato il protocollo per le temperature estreme. RCS ha voluto proseguire con il piano stabilito e i ciclisti si sono presentati a Livigno senza sapere cosa sarebbe successo.

Il peggioramento delle condizioni meteorologiche (col nevischio al posto della pioggia) e la presa di posizione dei ciclisti per la loro sicurezza ha indotto allora gli organizzatori, dopo una mezz'ora di stallo (la partenza era stata inizialmente spostata alle 12), a modificare pesantemente il percorso, cancellando i primi tre passi: il Passo di Eira, il Passo del Foscagno, ma soprattutto l'Umbrailpass, che dopo l'eliminazione dello Stelvio era la nuova Cima Coppi del Giro d'Italia coi suoi 2498 metri al termine di 16,7 km di salita al 7,1% di media e rampe massime del 15%.

La carovana peraltro si è opposta al trasferimento in bici al nuovo punto di partenza: i ciclisti saliranno sui mezzi dei vari team per raggiungere Prato allo Stelvio, nuovo start della 16sima tappa, con orario fissato alle 14. Da lì il tracciato – decurtato dei primi 85 chilometri – sarà lo stesso dei piani iniziali, con arrivo a Santa Cristina Val Gardena.

Anche la maglia rosa Tadej Pogacar ha espresso tutte le sue perplessità sulla gestione della situazione: "In queste condizioni non è possibile affrontare la tappa così come era stata disegnata. Ci si poteva preparare meglio. Il problema principale riguarda le discese da affrontare sotto la neve". Decisamente una figuraccia che si poteva evitare.

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