Giovanni Iannelli morì in una corsa ciclistica a 22 anni: organizzatori condannati a pagare 1 milione
Il Tribunale di Alessandria ha emesso la propria sentenza di primo grado sulla morte del giovane ciclista Giovanni Iannelli, deceduto in ospedale in seguito alle gravissime lesioni riportate durante una gara svoltasi nel 2019: a cinque anni di distanza, confermate le mancanze e le colpe da parte dell'organizzazione del Circuito Molinese, dove il 22enne perse la vita schiantandosi contro un muretto. Determinanti le riprese e le immagini che hanno confermato la quasi totale mancanza di misure di sicurezza e prevenzione lungo i tratti più pericolosi del percorso.
Il Tribunale di Alessandria condanna l'organizzazione: risarcimento da 1,1 milioni
Ci sono voluti cinque lunghi anni ma la famiglia di Giovanni Iannelli sta iniziando ad avere giustizia: il Tribunale di Alessandria ha infatti condannato in primo grado gli organizzatori dell'87° Circuito Molinese, la competizione in cui era avvenuto il terribile e mortale incidente, obbligati ora a risarcire la famiglia per 1,1 milioni di euro.
Le motivazioni della sentenza: mancanza di misure di sicurezza adeguate
Nelle motivazioni si sottolinea la negligenza nell'adottare le necessarie misure di sicurezza, comprovata da una serie di video e immagini che mostrano tratti stradali ritenuti ad alto rischio con una quasi totale mancanza di dispositivi per la tutela dei ciclisti. Proprio il tratto di strada in cui ha perso la vita Iannelli "avrebbe dovuto essere considerato dagli organizzatori alla stregua di un potenziale punto di caduta, altrettanto vulnerabile come le curve strette e i restringimenti richiamati dalla norma regolamentare"
Lo schianto di Giovanni Iannelli in strada e la morte in ospedale
Giovanni Iannelli aveva 22 anni nel 2019, anno del mortale incidente avvenuto nel corso dell'87° Circuito Molinese: il 7 ottobre il giovane ciclista toscano era caduto a 70 km/h, perdendo il controllo della propria bicicletta nello sprint finale, andando a sbattere contro un muretto di cemento e mattoni. Iannelli, ricoverato in condizioni disperate, in ospedale aveva combattuto contro la morte per un giorno e mezzo. A nulla era servito anche l'intervento d'urgenza alla testa per estrarre l'ematoma creatosi dopo il violentissimo impatto.