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Gimondi, l’amico di sempre: “E’ morto in spiaggia tra le mie braccia”

Domenico Fichera, l’amico medico con cui Felice Gimondi stava trascorrendo le vacanze in Sicilia, ha raccontato i drammatici momenti vissuti a Giardini Naxos: “Ho visto Felice annaspare in acqua, nuotava con fatica, l’abbiamo aiutato a uscire, gli ho preso il polso, presto ho capito che non c’era niente da fare”. I funerali si terranno il 20 agosto.
A cura di Alessio Morra
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Felice Gimondi ha perso la vita nel tardo pomeriggio dello scorso venerdì, era in Sicilia a Giardini Naxos, dove stava trascorrendo una settimana di vacanza. L'amico Domenico Fichera, che lo conosceva da cinquant'anni e che è un medico, ha raccontato l'ultima giornata e soprattutto gli ultimi drammatici momenti dell'ex ciclista:

E’ spirato tra le mie braccia, Quando lo abbiamo recuperato in riva al mare, davanti alla spiaggia privata dell’RG Naxos Hotel, aveva poco polso, ma qualche istante dopo, nonostante i tentativi disperati di rianimazione, massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca operata dal bagnino e dagli operatori del 118, giunti con celerità sul luogo, abbiamo dovuto constatare il decesso. 

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Nell'intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport' il dottor Fichera ha raccontato per filo e per segno quella giornata, iniziata con il rituale della colazione e proseguita allegramente fino a metà pomeriggio fino al momento in cui Gimondi ha avuto l'attacco di cuore che gli è stato fatale:

Quella mattina siamo scesi insieme per fare colazione al nostro tavolo riservato nell’angolino panoramico dell’hotel, io la tradizionale granita e Felice con del miele. Poi siamo andati in spiaggia con le nostre mogli, per fare il bagno. Attorno alle 13 siamo stati insieme a pranzo, stando leggeri. Poi il rituale riposino e, intorno alle 17, siamo tornati in spiaggia da soli, senza le mogli, che stavano preparando le valigie per il rientro in aereo fissato per sabato.

Felice, poco prima delle 18, dopo la solita piacevole chiacchierata, si è immerso. Non amava andare lontano dalla riva e, anche il giorno della tragedia, si trovava a nuotare a non più di dieci metri dalla battigia. Io invece sono arrivato a nuoto fino alla boa, circa 30 metri dalla riva. Quando stavo per tornare, ho notato che Felice annaspava in acqua e nuotava con fatica verso sinistra e non dritto verso le nostre sdraio. Peraltro notavo un particolare fondamentale, era con la testa immersa, cosa che non faceva mai. Mi sono affrettato a tornare in spiaggia e, richiamando l’attenzione del bagnino, lo abbiamo recuperato in acqua a due-tre metri di distanza dall’arenile. Testa in giù, avrà bevuto molta acqua.

Martedì 20 agosto i funerali di Felice Gimondi

La salma di Gimondi nella serata di domenica tornerà a Paladina, un paese vicino a Bergamo, dove martedì prossimo si terranno i funerali del leggendario campione di ciclismo. A Paladina, dove viveva con la moglie Tiziana, domani sarà allestita la camera ardente, potranno omaggiare Gimondi tutti i suoi tifosi, gli appassionati di ciclismo, di sport e anche tanti uomini e donne di sport.

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