Ganna è una forza della natura, oro ai Mondiali di ciclismo su pista: sesto trionfo iridato
Una grandissima vittoria che incorona Filippo Ganna campione del mondo di ciclismo su pista per la sesta volta. Un successo arrivato sul filo dei millesimi: +54 quelli che gli hanno consegnato il (meritato) trionfo iridato. Sul tetto del mondo c'è ancora lui che filato via come un treno negli ultimi cinquecento metri bruciando le ambizioni cullate dall'avversario, illuso da quel vantaggio che ha toccato anche i due secondi nel corso si una prova che s'è accesa come un lampo nel finale.
Top Ganna. Semplicemente straordinario nell'inseguimento individuale, non c'è altra definizione per commentare l'ennesima prestazione eccezionale del piemontese che ha scolpito il proprio nome nella storia. È la seconda consecutiva, considerato il successo di questa edizione di Glasgow 2023 dopo il trionfo del 2022.
L'azzurro ha battuto in finale il britannico Daniel Bigham (compagno di team in Ineos, è nel team di ingegneri) e messo al collo la medaglia d'oro, allungando a sei il filotto di trionfi (2016, 2018, 2019, 2020 e 2022 quelli già nel palmares) e conservando anche il record del mondo con il tempo di 3'59"636. Anzi, è andato vicinissimo a scendere di nuovo sotto quel muro che è ‘umano' e che l'azzurro ha buttato giù con una pedalata poderosa, al culmine di una rimonta entusiasmante e bellissima.
Nell’ultimo giro doveva recuperare un secondo all'avversario e lo ha fatto alla sua maniera alzando il ritmo, mulinando le gambe come stantuffi di una locomotiva, approfittando di un leggero cedimento di Bigham che aveva dato tutto e si aggrappava al manubrio per farsi forza. Nulla poteva rispetto allo sprint pazzesco dell'italiano che chiudeva in 4'01″976 strappando la medaglia d'oro e lasciando a lui la consolazione di un argento arrivato in 4'02″030.
Non volevo disputare l’inseguimento individuale – le parole a caldo di Ganna – perché avevo in animo di concentrarmi sulla cronometro su strada. Fino alla fine non sapevo se partecipare o meno. E poi la gamba non era delle migliori.
Extraterrestre. Lo dice la bacheca dei trofei nella quale va ad aggiungersi il metallo più prezioso ottenuto (anche) in terra scozzese. Si tratta del sesto oro in carriera nell'inseguimento individuale, il settimo messo in fila ai Mondiali, la seconda medaglia personale in questa edizione iridata dopo l'argento nell'inseguimento a squadre. Finita? No, c'è ancora una cosa che ne determina la grandezza: è suo il primo oro per l'Italia nell'avventura di Glasgow.
La serata di festa per l'Italia si è chiusa con un altro risultato soddisfacente: si tratta del bronzo di Jonathan Milan nella stessa specialità e arrivato grazie alla vittoria nella finalina contro il portoghese Oliveira.