Fair play al Giro d’Italia, Oliveira rompe il cambio e viene spinto al traguardo da Marcellusi
Ieri è stata una giornata molto complicata al Giro d'Italia, con la 16ª tappa che è stata accorciata per via del maltempo e accese polemiche verso l'organizzazione della corsa, anche da parte della maglia rosa Tadej Pogacar. Giornata caratterizzata dal meteo inclemente, con la pioggia che non ha mai dato tregua ai corridori, e con ∫, compagno di squadra di Pogacar, che vicino all'arrivo ha avuto un'ulteriore beffa.
Le difficoltà di Oliveira nell'arrivo in salita del Giro d'Italia
Gli ultimi due chilometri della tappa di ieri, con l'arrivo sul Monte Pana, aveva pendenze durissime, del 12%, che imponeva a tutti i corridori di usare il rapporto più agile a loro disposizione. Rui Oliveira, però ha avuto un problema al proprio cambio elettronico, bloccato sul rapporto più duro, totalmente impossibile da spingere sulle arcigne pendenze dell'arrivo a Santa Cristina. Il corridore portoghese non aveva alle spalle la propria ammiraglia, e per avere assistenza tecnica avrebbe probabilmente dovuto aspettare diversi minuti sotto la pioggia, già provato dalle difficolta altimetriche e soprattutto meteorologiche della giornata di ieri.
Per sua fortuna, in soccorso è arrivato Martin Marcellusi, corridore italiano della Bardiani CSF-Falzanè. L'atleta italiano, vedendo le difficoltà di Oliveira, ha deciso di accompagnarlo all'arrivo, poggiandogli una mano sulla schiena e spingendolo letteralmente fino all'arrivo, permettendogli di coprire le ultime centinaia di metri fino al traguardo.
Il precedente di Richie Porte
Quello di Marcellusi è stato un gesto di fair play molto positivo, che ha aiutato Oliveira in un momento di difficoltà senza incidere minimamente sulle sorti del Giro d'Italia. Gesto che, tecnicamente, potrebbe essere considerato contro il regolamento, perché il corridore portoghese ha ricevuto assistenza da un atleta che non è un suo compagno di squadra.
Si spera però che in questo caso i giudici non decidano di applicare in maniera rigida come fecero nel Giro d'Italia del 2015, quando penalizzarono di due minuti Richie Porte che in seguito a una foratura ha ricevuto la bicicletta da Simon Clarke, suo amico ma appartenente a un'altra formazione.