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Ex ciclista professionista dietro alla frode del secolo: 24 milioni scippati con le microvalute

Un ex ciclista professionista belga, ritiratosi nel 2004 sarebbe la mente criminale dietro ad una truffa online dalle dimensioni gigantesche: quasi 25 milioni di euro rubati in 10 anni. Tanti adesso ne rischia di prigione, dopo essere stato fermato da un mandato internazionale in Spagna.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una cifra enorme per un totale di 24 milioni di euro: a tanto ammonta la frode perpetrata per diversi anni da un gruppo di malviventi che hanno operato online, riuscendo in decine e decine di truffe con le criptovalute. Fino ad essere intercettati dall'Interpol che ha intrapreso una indagine investigativa enorme che si è conclusa solo recentemente, con l'arresto della "mente": un ex ciclista professionista belga, fermato in Spagna da una mandato internazionale e che sul proprio conto corrente aveva oltre 10 milioni sottratti ai tanti malcapitati.

Al momento le generalità dell'ex ciclista professionista belga coinvolto nella maxi retata investigativa è celata dalla privacy ma nell'ambiente si vocifera già su chi si tratti, con riferimenti ben precisi che vanno al di là del nome e cognome nero su bianco. Si tratta di un ex professionista che ha corso tra il 1997 e il 2004, di grandi prospettive a tal punto di aver corso per vincere nel 2001 nei Campionati nazionali del Belgio Under 23 per poi doversi ritirare nel 2004 a seguito di un incidente. 20 anni più tardi, questo ciclista è tornato alla ribalta delle cronache del pedale nel peggiore dei modi, arrestato in Spagna dove viveva da tempo.

La frode multimilionaria attraverso le criptovalute

L'ex ciclista professionista è stato accusato di una frode da 24 milioni di euro, di cui 10 milioni girati nel corso del tempo sui propri conti. E' proprio lui ad essere stato individuato dagli investigatori  come la mente dietro tutte le truffe online sulle criptovalute. Si tratta di una serie infinita di frodi sugli investimenti con "monete" virtuali, attraverso differenti "società", costruite ad hoc che operavano con nomi diversi. Dal 2015 in poi, gli investitori sono stati attirati tramite siti web e video "civetta" su YouTube con la promessa di rendimenti elevati sui loro investimenti.

Una volta trasferito il denaro sul sito, si è scoperto che le monete che sarebbero dovute servire per le compravendite, in realtà erano bloccate. Secondo i media spagnoli, il denaro veniva  dirottato, attraverso una complessa rete di conti in Norvegia, Singapore e Hong Kong, per poi venire restituito all'ex ciclista e ai suoi complici, sotto il titolo di "compensi per consulenza". L'ex ciclista, nel corso del tempo, si è versato sui propri conti oltre 10 milioni, per lo più poi utilizzati principalmente per acquistare immobili in Spagna.

Cosa rischia l'ex ciclista: una condanna a 10 anni di carcere

Solamente in Belgio sono pervenute bel tempo quasi 60 denunce ufficiali, ma le vittime dicono gli investigatori potrebbero essere molte di più. Secondo le ultime notizie apparse sui media spagnoli,l'ex ciclista professionista ora rischia grosso: fino ad una condanna da dieci anni di carcere in Belgio per frode. L'accusa è stata già notificata e a parlare a suo nome ci ha pensato il legale: "Il mio cliente contesta tutto. Durante l'interrogatorio ha dichiarato di negare completamente tutti i fatti di cui lo sospettano. E questi sono fatti che risalgono a 10 anni fa e più, quindi il fatto che gli sia stato chiesto solo adesso per la prima volta la dice lunga."

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