Epico Roglic al Giro, gli salta la catena nel momento più duro e perde 20 secondi: non fa una piega
La catena salta in un buca subito dopo il secondo intermedio. Il tempo scorre, passano secondi preziosi (ne ha 16 di vantaggio su Thomas, ne perde 19) ma Primoz Roglic non si perde d'animo. Scende dalla bici, la rimette a posto poi inforca di nuovo i pedali e parte alla conquista della cronoscalata del Giro d'Italia. Sfilerà la maglia rosa al britannico, la indosserà e la terrà stretta, la vittoria è nelle sue mani. La penultima tappa gli consegna il successo dell'edizione 2023 della Corsa.
Epico. Virato seppia. L'episodio che ha rischiato di compromettere la gara dello sloveno sposta indietro le lancette dell'orologio a un ciclismo d'altri tempi. A circa tre chilometri dal traguardo si dimostra più forte di ogni cosa e sfodera una prestazione semplicemente mostruosa: lo dimostra il tempo di 44'23" che gli regala una grande emozione dopo aver affrontato (e risolto) quel problema meccanico verificatosi in un momento cruciale.
Salvo incidenti oppure difficoltà impreviste nell'ultimo appuntamento di domenica, Roglic può mettere in frigo le bollicine da stappare al termine dell'ultima tappa. Nel 2019 chiuse al terzo posto. A 33 anni per lui sarebbe la quarta vittoria in un grande Giro dopo i tre trionfi alla Vuelta (2019, 2020, 2021).
"Quello che ho fatto durante la corsa è stato incredibile – le prime parole a caldo del ciclista sloveno -. Non è solo quesitone di forza e di energie, c'è un insieme di cose che contribuisce alla vittoria. È difficile spiegare quello che provo, è tutto straordinario".
Roglic si gode la vittoria. Sbuffa e sorride, sa che ormai è tutto nelle sue mani. Che domenica potrà tagliare il traguardo tra ali di folla, alzando le braccia al cielo. Che i brutti pensieri fatti quando ha sentito che il pedale girava a vuoto sono stati spazzati via con coraggio e orgoglio. Lo sloveno racconta così le sensazioni provate.
"Quando mi sono fermato non ho pensato affatto che la mia corsa era compromessa. Mi sono fermato e ho rimesso a posto la catena per ripartire quanto prima. Il Giro d'Italia è una lotta, mi sono goduto ogni singolo secondo".
La resa di Geraint Thomas: il britannico, che aveva ancora la maglia rosa addosso, ha ceduto il passo a un avversario che dalla sua ha avuto la buona sorte, nonostante tutto. Come si dice… la fortuna aiuta gli audaci e Roglic lo è stato abbastanza da meritare la vittoria. Quanto all'inglese, non è riuscito a gestire i 26″ di margine, chiudendo a 40″ dallo sloveno. Sul podio è finito Joao Almeida, terzo nella tappa e anche in classifica generale.