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Due ciclisti fanno gli occhi a mandorla: l’insulto è inaccettabile, la Cina li fa risalire sull’aereo

Incidente diplomatico all’arrivo della Intermarché – Circus – Wanty in Cina per partecipare al Tour of Gangxi: Gerben Thijssen e Madis Mihkels hanno festeggiato facendo gli “occhia mandorla”. Una goliardata che è costata loro l’espulsione immediata e il deferimento disciplinare per un gesto che in Oriente è considerato un insulto razzista.
A cura di Alessio Pediglieri
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Due ciclisti della Intermarché – Circus – Wanty hanno creato un vero e proprio incidente diplomatico di carattere internazionale con la Cina. A tal punto che non hanno più potuto partecipare al Tour of Guangxi, espulsi dal Governo e osteggiati dall'opinione pubblica offesi dal gesto che i due hanno pubblicato sui propri profili Instagram in cui salutavano i propri tifosi, facendo il gesto degli occhi a mandorla: una goliardata che in terra asiatica è invece gesto d'insulto razzista.

Ancor prima di iniziare, il Tour of Guangxi è finito per Gerben Thijssen e Madis Mihkels che si sono macchiati di un gesto inaccettabile per la cultura cinese, Paese in cui erano appena sbarcati per prendere parte alla gara con la maglia della Intermarché – Circus – Wanty. Colpa di una sciocchezza pubblicata sui propri profili social e che è diventata subito virale mettendo alla gogna i due atleti. Così da costringere il team a pubblicare un comunicato di scuse, escludendo i colpevoli e rispendendoli in patria.

Il Tour of Guangxi  è in calendario l'ultima prova World Tour del 2023, un evento da festeggiare pubblicando le classiche  story sui propri profili  Instagram. Così, i compagni di squadra Thijssen e Mihkels si sono divertiti a pubblicare un filmato in cui al momento dello sbarco dall'aereo hanno fatto il gesto degli "occhi a mandorla". Gesto che in Oriente è considerato uno stereotipo assolutamente inappropriato e offensivo, dai forti connotati razzisti.

Così è scoppiato un putiferio talmente enorme che c'è stato modo di arginare l'onda di rabbia e indignazione che è cresciuta ora dopo ora a tal punto che i due ciclisti hanno dovuto non solo cancellare i post incriminati ma  Thijssen  ha anche docuto sospendere il proprio profilo Instagram. E la formazione belga è stata costretta a ritirare immediatamente i suo  due atleti per motivi disciplinari pubblicando un comunicato ufficiale in cui ha dovuto prendere estreme distanze dalla situazione: "Siamo dispiaciuti per il comportamento dei nostri atleti Madis Mihkels e Gerben Thijssen e per le immagini apparse sui social. Ci scusiamo con tutto il Popolo cinese, con il governatore della provincia di Guangxi e con la Federazione Ciclistica Cinese e con gli organizzatori della corsa" si legge nella nota sui social.

"Intermarché-Circus-Wanty è composta da più di 15 nazionalità e i nostri partner difendono sempre con fermezza le pari opportunità e combattono quotidianamente contro il razzismo. Abbiamo deciso di ritirare Madis Mihkels e Gerben Thijssen dalla corsa e in seguito analizzare i fatti per decidere le opportune azioni disciplinari a conseguenza di questo incidente" si è concluso il comunicato ufficiale. Ma le conseguenze per i due non sono di certo finite qui.

Il comitato organizzatore della corsa ha accettato le scuse del team belga permettendo al resto della formazione di prendere il via al Tour of Guangxi, ma sulla vicenda è dovuta intervenire anche l'UCI, l'Unione mondiale di ciclismo. Anche in questo caso, un dovuto comunicato sociale per arginare l'incidente diplomatico creatosi. "L'UCI si compiace della rapida reazione della squadra dei due corridori, la Intermarché-Circus-Wanty, che ha deciso di ritirarli dal Gree – Tour of Guangxi. Anche l'organizzatore dell'evento è intervenuto tempestivamente organizzando un incontro con le persone coinvolte e le autorità locali, durante il quale i corridori hanno presentato le scuse".

Dalla ricostruzione dei fatti, si è passati però alle ufficiali prese di decisione disciplinare sui due malcapitati: "Da parte sua, l'UCI ha deciso di deferire il caso alla sua Commissione Disciplinare per una possibile violazione dell'articolo 12.4.004 dei suoi Regolamenti" continua la nota "secondo il quale chiunque, con parole o azioni, sminuisce, discrimina o denigra una persona o un gruppo delle persone in modo tale da violare la dignità umana, ad esempio a causa della loro razza o origine etnica, sarà soggetto a sanzioni disciplinari. L’UCI condanna senza riserve qualsiasi forma di comportamento razzista e discriminatorio e si impegna, attraverso i suoi Statuti, Regolamenti e programmi, a garantire l’integrità, la diversità, l’inclusione e l’uguaglianza nel ciclismo".

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