video suggerito
video suggerito

Disastro Vuelta, organizzazione in tilt: la corsa a tappe disintegrata in una sola settimana

Un’organizzazione assolutamente imbarazzante ha caratterizzato la prima settimana della Vuelta 2023: tappe neutralizzate, cadute, corse al buio, cronometraggi presi a mano. E, in ultimo, un trasferimento-Odissea nel giorno di riposo.
A cura di Alessio Pediglieri
37 CONDIVISIONI
Immagine

La Vuelta 2023 continua a far parlare di sé soprattutto per una sempre più disarmante gestione organizzativa. Il più importante giro a tappe di Spagna, il 3° per valore dietro a Tour e Giro, sta continuando a mietere disastri, un giorno dopo l'altro a tal punto che anche nel giorno di pausa dopo la prima settimana, per il trasferimento, si è trasformato un una vera e propria Odissea per i ciclisti ancora in gara.

Nove tappe disputate, prima settimana di gara in archivio ma a nessuno quasi sembra interessare la sfida tra leader assoluti del ciclismo internazionale quali Evenepoel, Vingegaard, Thomas e Roglic tutti chiamati alla presenza nella lista di partenza per una edizione mai come quest'anno infarcita di campioni. Perché? Perché a tenere triste banco è l'imbarazzante organizzazione del giro spagnolo, assolutamente indegna dell'evento finito nel calderone delle polemiche, nonché del sarcasmo di migliaia di tifosi, stufi di vedere il ciclismo venire ridicolizzato dai suoi stessi protagonisti.

A raccontare ciò che è avvenuto nelle prime 9 tappe sembra assistere alla trama di un B Movie di parodia ai film dell'orrore: si impallidisce, ma non per paura bensì per imbarazzo. Un inizio da incubo, nel buio,  poi la minaccia di sabotaggi più o meno riusciti, tra puntine in strada e interventi della polizia a sventare il versamento di olio sui ciclisti.

Nel mezzo, cadute rovinose ai limiti del dramma in corsa, e oltre l'imbarazzo subito dopo il traguardo, tra feroci polemiche sulla sicurezza per i ciclisti e situazioni paradossali nella gestione dei tempi e delle tappe: misurazioni cronometriche prese alla bisogna, tappe neutralizzate nei tratti finali per incapacità di gestire la situazione.

Diversi video hanno costellato la prima settimana di gara e non ultima,  la decima tappa di domenica, che chiudeva la prima pessima parte della Vuelta. A iconografia imperitura di quanto accaduto un filmato che è imperversato sul web a riassunto esplicativo perfetto del grado di organizzazione della corsa: in tilt totale. E che rischia di mostrare ancora altre scene simili, visto che il peggio sembra dover ancora arrivare.

A far da volano tra la prima ingloriosa settimana e quella entrante è stata anche la classica tappa di riposo, che prevedeva il trasferimento della carovana da Cartagena a Valladolid, in aereo, trasformatasi in un incubo per i ciclisti. Tutto per colpa di coincidenze e gestione ancora una volta oltre l'immaginabile e così molti si sono ritrovati in viaggio in piena notte, sugli autobus, dopo aver fatto scalo a Madrid.

A causa delle condizioni meteo impossibili per un atterraggio a Valladolid, i due charter che trasportavano i ciclisti mentre i team provvedevano a ripulire i pullman dal fango dell'ultima tappa, hanno dovuto atterrare a Madrid, per poi proseguire il trasferimento in bus, in una notte che da possibile e meritato riposo si è trasformata in un esodo senza fine. Un caos logistico che ha fatto ammattire i corridori, molti dei quali lo hanno documentato sui social: "Dopo una deviazione siamo arrivati ​​a Madrid. Ormai è mezzanotte e ci restano ancora poche ore per andare a Valladolid. Questo è karma, penso. I movimenti degli aerei in un grand tour non sono più di grande affidabilità nel 2023. #Timeforachange" ha scritto il francese Romain Bardet.

Pensiero subito replicato dal sarcastico commento di Jetse Bol: "Prima sull'aereo e adesso via pullman. Saremo a letto verso le tre. Se l'ispettore antidoping legge: per favore, non prima delle undici di domani mattina"

Per la cronaca sportiva, ancora una volta finita accantonata in un angolo di fronte le ultime vicissitudini, martedì 5 settembre ci sarà una tappa delicatissima, la crono individuale per la 10a tappa della Vuelta. Che vede al comando lo statunitense Sepp Kluss della Jumbo che guida davanti a Soler (UAE) con un ritardo di 43 secondi e Martinez (Groupama) a 1'02". Il migliore tra i favoriti, Evenepoel, quarto a 2'22", Roglic sesto a 2'29" e Vingegaard settimo a 2'33". Primo tra gli italiani, Caruso, 27° a 21'19".

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views