Demonio Pogacar al Tour, scappa sul Galibier poi lo show in discesa a 90km/h: è la nuova maglia gialla
Tadej Pogacar si prende il Tour de France sulla prima vera tappa di montagna: le Alpi hanno declamato la loro sentenza, è lo sloveno il più forte di tutti conquistando di prepotenza la maglia gialla. Prima in salita, nell'ultimo chilometro prima della vetta del mitico Galibier, fa la differenza mettendo tutti in fila, poi raddoppia in discesa con uno show a oltre 80km/h. Pogacar arriva da solo al traguardo, festante e nuova maglia gialla, dietro i suoi antagonisti, con Evenepoel e Vingegaard che provano a recuperare ma si devono accontentare solo delle posizioni di rincalzo.
La tappa, la fuga di giornata ripresa sul Galibier
Sul Sestiere nessuna fuga importante ma in vista del Galibier il gruppo ha lasciato andare un drappello di fuggitivi che ha tenuto però nel mirino perché proprio ai piedi dell'erta oltre categoria di giornata, il ritmo si è fatto subito più alto andando a riprendere chi era davanti, con il gruppo dei migliori tutto compatto, difesi dai propri compagni di gara.
Con il fiato del plotone sul collo, si provano a sparare le ultime cartucce in un tutti contro tutti con il Galibier che però non lascia scampo: Moscon, Sobrero, Soler, Johannessen ci provano ma alla fine viene premiato chi in salita sa fare la differenza ed è così che anche se lontani dal traguardo poco prima dei 2.600 metri della vetta si scatena il classico inferno, precisamente al chilometro 7 dalla vetta.
La bagarre si scatena sul Galibier
Tutti compatti i migliori che riprendono i fuggitivi e si preparano alle schermaglie in vista poi della lunghissima discesa verso il traguardo. La UAE fa la selezione, il gruppo si sgrana, tutti in fila indiana: Pidkock. Ciccone e Yates cedono, così come la maglia gialla Caparapaz. Resistono Evenepoel, Roglic alla ruota di Pogacar e Vingegaard. Poi, la stoccata: a -1, il primo a muoversi è ancora Pogacar con Vingegaard che risponde subito riaprendo la sfida più attesa.
Mentre Roglic cede, Pogacar parte, Vingegaard ed Evenepoel ci sono per la sfida agli 8 secondi d'abbuono: lo sloveno però è irresistibile e scappa in solitaria in cima per poi prendersi in testa la lunghissima discesa. Dove Pogacar risulta imprendibile, guadagnando ancora secondi su secondi che significano una semplice cosa, maglia gialla e Tour de France subito indirizzato in maniera prepotente con gli altri già staccati, non solo al traguardo (di una quarantina di secondi) ma anche – e soprattutto – in classifica generale.