Dalla Spagna accuse pesantissime al campione d’Italia Filippo Zana: “Imbroglioni”
Filippo Zana ha solo 24 anni e una carriera davanti a sé che promette tante soddisfazioni, ma per la gran parte dei ciclisti quello che il ragazzo veneto ha messo in bacheca in questi ultimi mesi può già valere una vita intera di sacrifici. Campione d'Italia su strada l'anno scorso e vincitore ieri di una tappa alpina al Giro d'Italia: su quattro successi finora ottenuti in carriera, la metà sono da raccontare un giorno ai nipoti.
Giovedì all'arrivo in Van di Zoldo, Zana si è giocato la vittoria col francese Thibaut Pinot, un fior di scalatore che si pensava fosse il favorito. Ed invece il corridore italiano lo ha battuto in uno sprint a due, rimontandolo negli ultimi metri prima dello striscione. Grandissima ovviamente la gioia per l'impresa, mista ad un legittimo orgoglio accresciuto dal fatto che a premiare Zana è stato Vincenzo Nibali, ultimo ciclista italiano a vincere con la maglia tricolore addosso una tappa in salita al Giro, nel 2016.
"Non ci credo ancora, un'occasione così capita poche volte nella vita, è un sogno", ha detto Zana dopo aver abbracciato commosso lo staff della sua squadra, che è l'australiana Jayco-AlUla. Emozioni indimenticabili su cui qualcuno ha provato nelle ore successive a gettare un'ombra, accusando senza mezzi termini il ciclista veneto di aver barato.
Tutto è nato da un video pubblicato su un account Twitter spagnolo, con una solo parola a corredo (in inglese e spagnolo): "Imbroglioni". Nel breve filmato, che dura 15 secondi, si vede Zana – in un tratto in salita a poco meno di 30 chilometri dall'arrivo – accostarsi all'ammiraglia del suo team e afferrare la mano di chi guida, allungatagli attraverso il finestrino.
Il veneto la stringe per pochi secondi, il tempo di svoltare un tornante e riportarsi sotto ai battistrada. Quando stacca la mano, si capisce che Zana ha ricevuto qualcosa dall'ammiraglia, il che era probabilmente il motivo per cui si era avvicinato, come spesso capita in corsa ed è assolutamente lecito.
Quegli attimi di contatto in più sono stati sufficienti a scatenare le accuse al nostro corridore in Spagna: il video è stato ripreso da altri account ed è finito addirittura sul principale media sportivo iberico, Marca, che ha titolato: "Spinta clandestina al vincitore Zana?".
Il regolamento dell'UCI punisce il "corridore attaccato al veicolo della propria squadra o di un'altra squadra o ad altro veicolo a motore o spinto, trainato, attaccato da/a un occupante di un veicolo o intervento meccanico sulla bicicletta di un corridore da un veicolo in movimento" con sanzioni che vanno da una multa di 500 franchi svizzeri, alla "messa fuori competizione o squalifica e 100 punti di penalizzazione nelle classifiche UCI".