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Giro d'Italia 2024

Covid al Giro d’Italia, perché è esploso un focolaio nel gruppo e cosa è andato storto

Il Giro d’Italia 2023 è stato devastato dalle positività ai test anti-coronavirus. Tra i tanti ritirati anche nomi importanti come Filippo Ganna e Remco Evenepoel. Com’è stato gestito il Covid, i protocolli e le misure adottate dall’organizzazione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Giro d'Italia 2023 rischia oramai di passare alla storia come il Giro del Covid. Il virus è entrato all'interno della carovana rosa decimando i corridori di giorno in giorno, portando anche a clamorosi – e discussi – ritiri, come nel caso del nostro Filippo Ganna e della maglia rosa Remco Evenepoel. Ma molti altri ciclisti hanno abbandonato il Giro 2023 a seguito di malesseri gastrointestinali o per bronchite, sintomi che potrebbero essere comunque legati al Covid, aprendo la discussione sulla gestione corretta dei corridori all'interno della corsa.

Ancor prima della partenza dello scorso 9 maggio, il Covid aveva già mietuto le prime vittime, come il nostro Giulio Ciccone, fermato ancor prima di potersi iscrivere. Poi, da subito, i primi casi di positività dopo che nel gruppo si era diffuso un problema di gastroeinterite, forse ulteriore sintomo collegato al virus. Ad ogni tappa si è così registrato un ritiro, più o meno clamoroso, che ha confermato l'esplosione di un vero e proprio focolaio Covid. Si è aperto il dibattito, soprattutto all'indomani dell'addio di Evenepoel nel giorno di riposo.

Le polemiche non sono mancate, tra chi ha accusato l'organizzazione di poca professionalità e chi ha invece accettato gli eventi, provando a correre ai ripari di fronte ad un rischio che era stato previsto. Non di dimensioni così importanti, però. Perché qualcosa effettivamente non ha funzionato alla perfezione.

Perché al Giro c'è un così alto caso di positività al Covid

18 casi di positività in soli 10 giorni sono un dato importante, se non allarmante e che hanno spinto alla discussione sulla corretta gestione dei corridori presenti al Giro d'Italia. Perché ai più sembra un controsenso che solamente nel ciclismo vi sia ancora un evidente pericolo "pandemia", al contrario di altre discipline, di gruppo e di contatto. Il motivo dell'alto numero di positivi al Covid è spiegato semplicemente per l'auto regolamento interno adottato dai Team. Al contrario di quanto avviene in altri sport, al Giro d'Italia vi sono controlli con i tamponi ad ogni fine tappa e prima della partenza della successiva, nonché ogni qualvolta un corridore manifesti dei sintomi riconducibili al coronavirus. Le squadre ha deciso di fermare immediatamente i propri corridori che risultino positivi ai test, ma nessuno li obbliga.

I protocolli e le misure di controllo adottate al Giro d'Italia

Dal 1° maggio 2023 l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha derubricato il Covid da pandemia a epidemia, di fatto abolendo qualsiasi protocollo da imporre anche a manifestazioni sportive, lasciando ai singoli la libertà di scegliere se e quali misure adottare. Dunque, Al Giro d'Italia 2023 non sono stati presi protocolli particolari sia nel pre sia nel post tappa: l'organizzazione ha lasciato libertà d'azione ai singoli Team iscritti sul controllo dei propri ciclisti. Solamente dopo la prima settimana, nel giorno della pausa che ha visto il clamoroso ritiro della maglia rosa Remco Evenpoel, l'organizzazione ha deciso di ripristinare come misura di sicurezza, la mascherina nelle zone comuni, in partenza e al traguardo dove si viene a stretto contatto con i ciclisti.

Tutti i ritirati al Giro d'Italia 2023

Alla vigilia dell'undicesima tappa del Giro d'Italia, la seconda della seconda settimana che va da Camaiore a Tortona, sono sali a 31 i corridori ritirati. Di questi ben 18 hanno dovuto lasciare il Giro d'Italia 2023 per positività al Covid, ecco l'elenco aggiornato:

  • 6a tappa Napoli-Napoli

Clément Russo (Team Arkéa Samsic)

  • 7a tappa Capua-Gran Sasso d’Italia

Giovanni Aleotti (BORA – hansgrohe)
Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck)

  • 8a tappa Terni-Fossombrone

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers)
David Dekker (Team Arkéa-Samsic)

  • 10a tappa Scandiano-Viareggio

Rigoberto Uran (EF Education Easypost)
Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep)
Domenico Pozzovivo (Israel – Premier Tech)
Sven Erik Bystrom (Intermarché – Circus – Wanty)
Callum Scotson (Team Jayco AlUla)
Oscar Riesebeek (Alpecin-Deceuninck)

  • 11a tappa Camaiore-Tortona

Jan Hirt (Soudal-QuickStep)
Josef Cerny (Soudal-QuickStep)
Louis Vervaeke (Soudal-QuickStep)
Mattia Cattaneo (Soudal-QuickStep)
Stefano Gandin (Team Corratec – Selle Italia)
Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling)
Natnael Tesfatsion (Trek – Segafredo)

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