Cosa mangiano i ciclisti al Tour, dieta da 10mila calorie al giorno: “Vingegaard vuole il kebab”
Come per tutti gli altri sport, anche nel ciclismo moderno l'alimentazione è divenuta parte integrante – se non fondamentale – per garantire agli atleti performance perfette. E così, anche i ciclisti non sono da meno soprattutto durante sforzi immensi e continuati nel tempo come nei grandi giri, qual è il Tour de France. Essenziale ingerire calorie durante la tappa ma anche prima e dopo nulla è lasciato al caso, con un'attenzione particolare anche alle preferenze dei singoli. Come Jonas Vingegaard gran divoratore di kebab anche nel corso della Grande Boucle.
Negli ultimi anni tutto lo sport ha compiuto passi da gigante nello studio alimentare verso gli atleti con elementi di nutrizionismo che sono divenuti via via sempre più sofisticati e attenti. Sono lontanissimi i tempi in cui ognuno poteva mangiare ciò che gli capitava con il solo intento di ingerire calorie e basta. "Ai miei tempi" ha ricordato recentemente Miguel Indurain, il campionissimo spagnolo oggi 60enne, "si mangiava di tutto. Io mi cibavo anche dei panini preparati dai meccanici. Oggi sarebbe impossibile, sono tutti sotto controllo". Vero, ma non del tutto, perché ciò che emerge dalle dichiarazioni di Karim Lambrechts della Visma | Lease a Bike, c'è chi è autorizzato a godersi i propri cibi preferiti, come Jonas Vingegaard.
Perché Vingegaard può mangiare kebab durante il Tour
A spiegare cosa accade a tavola e nei momenti di nutrizione tra i ciclisti della Visma | Lease a Bike impegnati al Tour de France ci pensa Karim Lambrechts, il "food coach" che ha svelato alcuni retroscena sul tema. Intanto ogni prodotto a disposizione dei corridori è rigorosamente controllato dal Team e tutto arriva da una filiera precisa, dai Paesi Bassi. Ogni settimana, prodotti freschi su esplicita richiesta. Il tutto per reintegrarsi dalla fatica o prevenire gli sforzi di giornata o, anche, per evitare di ammalarsi: "Se non si reintegra correttamente ciò che si consuma, si corre il rischio di non recuperare correttamente, ma si tratta di persone e non di macchine" conclude Lambrechts che spiega i vari "extra" consentiti.
"Il cibo preferito di Vingegaard è ad esempio il Döner kebab", ha spiegato molto semplicemente Lambrechts: "E così lo incorporo nel suo menù durante il Tour de France. Come? Friggendo il pollo con spezie shawarma e mettendolo in un wrap. Poi aggiungo un po' di cavolo rosso, cipolle e salsa all'aglio a parte". Un modo come un altro per fornire le quantità di energie necessarie senza privare il piacere dei cibi preferiti: "È importante che seguano anche i loro sentimenti e se vogliono prenderne un po' di più o un po' di meno, possono. Ci assicuriamo sempre che ce ne sia abbastanza. A volte pensi: come fanno a mandare giù tutto? Ma alla fine ci riescono sempre"
Quanto consuma un ciclista al Tour e come si nutre
Alimentazione dunque, al di là di ciò che avviene in corsa dove è necessario tenersi in energia in altra maniera, sfruttando i ritrovati della tecnica con barrette e gel che contengono prodotti iperenergetici e che, a volte, fanno anche discutere i più scettici. Ma quanto cosnuma un ciclista in una tappa classica di Giro o Tour? A spiegarlo, ancora Lambrechts: "Un corridore consuma facilmente tra le 8.000 e le 10.000 kilocalorie al giorno". Dunque si inizia subito dalla colazione che mira a fare incamerare più energie possibili: "Di solito è composta da circa 1.500 kilocalorie. Non mancano mai fette di pane con guarnizioni dolci, uova e prosciutto o formaggio sopra. Poi sono presenti sempre altre due ciotole di budino di riso e un po' di frutta fresca e anche un po' di ricotta"
L'alimentazione dei ciclisti, il nutrizionista e il "food coach"
Proprio l'alimentazione è al centro del "villaggio" di un atleta moderno e vale tanto – e a volte ancor più – dei classici allenamenti. Non è un caso che Karim Lambrechts ricopra un ruolo che solamente qualche anno fa avrebbe fatto sorridere i più: il food coach, un vero e proprio allenatore da tavola. Una figura professionale a tutti gli effetti e che non manca in nessun Team: è colui che valuta, guida e motiva i ciclisti proponendo prodotti che siano funzionali al bisogno del momento, analizzandoli singolarmente. Un "allenatore personale" che va oltre la semplice figura del "nutrizionista" che appare dunque quasi superata, vista come un esperto nell'insieme. Oramai si lavora sul singolo, senza lasciare alcunché al caso: anche presentando un bel kebab dopo l'ennesimo arrivo di tappa.