Cosa manca a Tadej Pogacar per diventare il più grande ciclista di tutti i tempi: la Tripla Corona
Tadej Pogacar nella storia del ciclismo mondiale: il campione del mondo sloveno si è mangiato anche l'ultima Monumento stagionale, il Giro di Lombardia con l'ennesima fuga vincente che lo ha consacrato per il poker consecutivo alla "Classica delle foglie morte" eguagliando il mitico Coppi. Ma soprattutto confermando che nessuno è come lui all'interno del panorama moderno, puntando a diventare il più forte di ogni tempo, traguardo per il quale gli mancano oramai ciò che per il fenomeno sloveno appaiono quali piccoli, marginali, dettagli.
La stagione 2024 impressionante di Pogacar: dove ha corso, ha vinto
Quando Pogacar annunciò a inizio anno che avrebbe disputato sia il Giro sia il Tour, molti appassionati di ciclismo avevano pensato che lo sloveno fosse pazzo. Eppure il fenomeno del ciclismo moderno non sono lo ha fatto ma dopo aver vinto, dominandolo con un vantaggio di quasi 10 minuti, il Giro d'Italia, si è ripetuto a luglio vincendo il Tour de France, con altre 6 vittorie di tappa: doppio successo da campione. In precedenza, "Pogi" aveva partecipato, e ovviamente vinto, anche a Liegi-Bastogne-Liegi classica di primavera, aperitivo ad una stagione impareggiabile.
I campionati del Mondo di Zurigo è stata la classica ciliegina sulla torta con Pogacar che si è preso la maglia iridata nel modo più dominante, scattando a cento chilometri dalla fine. Un successo che è seguito anche a quelli ottenuti in precedenza alle Strade Bianche o il Grand Prix Cycliste de Québec e che ha fatto da antipasto al Lombardia.
Dopo la delusione per la Tre Valli Varesine, bloccata dal maltempo, e con un ennesimo assolo al Giro dell'Emilia, Pogacar non ha lasciato scampo all'ultima Monumento del 2024, il Giro di Lombardia: poker personale e vittoria con oltre 3 minuti sul secondo, vantaggio che mancava dal lontano 1971 col grande Eddy Merckx.
Cosa manca ancora a Pogacar: la Tripla Corona
Al di là se sia più forte Pogacar o Coppi o Merckx, in un paragone che sta appassionando sempre di più i tifosi di ciclismo sulle grandi domande che richiamano il calcio con i suoi miti da Maradona a Pelé, da Messi a Ronaldo, nei numeri – benché impressionanti – manca ancora qualcosa allo sloveno per diventare epocale.
In questa stagione ha vinto due grandi giri, due classiche monumento, un campionato del mondo. Ma Pogacar non è ancora nell'Olimpo dei campionissimi che possono vantare la Tripla Corona, ovvero imporsi almeno una volta in carriera in tutti e tre i grandi Giri: d'Italia, Tour e Vuelta. Nella storia al momento sono soltanto sette i corridori che l’hanno completata: due francesi (Jacques Anquetil e Bernard Hinault), due italiani (Felice Gimondi e Vincenzo Nibali), un belga (ovviamente Eddy Merckx), uno spagnolo (Alberto Contador) e un inglese (Chris Froome). A Pogacar manca ancora la Vuelta e non solo. Perché anche tra le Monumento c'è qualche casella vuota come la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. Pronte ad essere riempite nel 2025.