Condizioni meteo avverse: cancellati il Passo Fedaia e il Pordoi dalla 16a tappa del Giro d’Italia
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Il ‘tappone' del Giro d'Italia non esiste più: la 16a tappa che era stata tracciata dall'organizzazione e che prevedeva la ‘Montagna Pantani' nel Passo Fedaia e la ‘Cima Coppi' col Pordoi è stata praticamente cancellata per sopraggiunte condizioni meteo che metterebbero a rischio la salvaguardia dei corridori. Così si è deciso che, davanti alle previsioni meteo che indicano pioggia e nevischio costanti, le due cime più belle e dure del Giro non si scaleranno. Al loro posto un immenso tratto in pianura che collegherà la prima salita di giornata (La Crosetta) all'ultima (il Passo Giau). Accorciato anche il tracciato da 212 chilometri iniziali ai 155 attuali e slittata di mezz'ora la partenza (inizialmente prevista per le 10.50).
Una classica doccia a ciel sereno ciò che è stato stabilito nelle prime ore di questa mattina che hanno ridisegnato una intera tappa al Giro d'Italia. Non una frazione qualunque, ma la più bella e avvincente che avrebbe visto scalare salite epiche che hanno fatto la storia della Corsa in Rosa. E invece, l'organizzazione ha scelto di cancellare il Passo Fedaia e il Passo Pordoi, rispettivamente ‘Montagna Pantani' e ‘Cima Coppi' di questa edizione. Un colpo di spugna, dopo un lungo confronto tra RCS, UCI e CPA, ovvero l’Associazione dei corridori che è stata la prima ad impuntarsi, sostenendo la difesa dell'incolumità dei ciclisti in gara.
Come cambia la tappa
A conti fatti, oggi si correrà su un tracciato completamente differente da quello previsto per la 16a tappa. Dopo La Crosetta, 11,6 km di salita con una media al 7,1%, verrà affrontato un lunghissimo tratto di falsopiano che porterà direttamente alle pendici del Passo Giau, l'ultima ascesa che resta in programma. Bypassati il Passo Fedaia e il Pordoi, con i corridori che dunque si daranno battaglia solamente nei 9,9 km (al 9,3% di pendenza media) del Giau trasformato in nuova "Cima Coppi" 2021.
Cambia l'orario di partenza
Anche il chilometraggio totale è stato rivisto e corretto, accorciando i 212 chilometri previsti in 155, con la partenza che ha subito una scivolata in avanti. Prevista per le 10.50, è stata riprogrammata alle 11.30.
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A rischio anche l'ultima discesa
Per quanto riguarda questa tormentata tappa, l'organizzazione del Giro ha fatto sapere che potrebbe essere anche a rischio la discesa successiva al Giau che porta a Cortina D'Ampezzo. Infatti, se le condizioni del meteo dovessero aggravarsi e creare problemi di sicurezza si è già palesata l'ipotesi di decidere durante la tappa di "neutralizzare" la corsa dopo il Gpm posto 18 km prima del traguardo.
Gli ultimi precedenti al Giro d'Italia
La protesta alla Morbegno-Asti del 2020
Purtroppo non è una novità assoluta quella di rimettere mano alle tappe più dure in montagna e rivederle e correggerle in base al momento. E' accaduto già nell'ottobre del 2020, con l'edizione precedente del Giro d'Italia, quando i ciclisti si lamentarono per le avverse condizioni meteo, questa volta in una tappa completamente pianeggiante. Si trattava della Morbegno-Asti che davanti alla protesta obbligò l'organizzazione a ridurre il chilometraggio. In quell'occasione non intervenne nessun sindacato ma furono gli stessi ciclisti a imporsi, con la frazione ridotta da 253 a 153 chilometri.
Le buche di Roma nel finale del Giro 2018
Nel maggio 2018 il problema non fu causato dal maltempo ma dalle buche presenti sull'asfalto della Capitale. In quell'occasione, si trattava dell'ultima tappa del Giro con il circuito a Roma. Gli organizzatori davanti alle proteste degli stessi ciclisti, in primis la maglia rosa Chris Froome che andò personalmente dall'ammiraglia dell'organizzazione, dovettero accettare la situazione e neutralizzarono il tracciato dopo soli tre giri.
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