Colbrelli mette in fuga i ladri alla Milano-Sanremo, scena da poliziesco: “Una macchina mi ha puntato”
"Le bici, le bici! Ci hanno rubato le bici!". Sonny Colbrelli è nella hall dell'albergo dove alloggia la Bahrain Victorius. È la vigilia della Milano-Sanremo e nella serata che precede la "Monumento" l'ex campione di ciclismo e il suo team vivono un'avventura da film. I
l racconto che fa di quei momenti sembra tratto da un copione cinematografico, una scena da poliziesco recitata a braccio, d'istinto, con quel pizzico di lucida follia che è pura reazione emotiva perché stanno portando via i ‘ferri del mestiere', la fedele compagna di una vita in strada. Tutto. E non può permettere che accada. Per giunta, alla prima Classica in ammiraglia.
"Ladri 0 Team 1", ha scritto Franco Pellizotti (dirigente della squadra) in una storia su Instagram al termine di quell'esperienza da film. I malviventi sono scappati e la decisione più saggia è stata portare le biciclette nelle camere. Il lieto fine, infatti, è in un'altra foto: i veicoli recuperati sono stati custoditi nelle stanze. "Camera mia e di Sonny dopo il tentato furto prima della classicissima", si legge nel messaggio a corredo della foto.
Cosa è successo? Lo spiega con enfasi e un po' d'ironia (adesso può farlo) lo stesso Colbrelli che ai microfoni di tuttobiciweb.it parla della concitazione seguita alla brutta e improvvisa scoperta (per fortuna avvenuta ancora in tempo così da intervenire), del timore di vedersi privati dell'attrezzatura necessaria e del conseguente danno economico che avrebbero subito.
"Eravamo giù, nella hall dell'hotel a Casarile (Comune dell'area metropolitana milanese ai confini con la provincia di Pavia, ndr) e a un certo punto sentiamo un urlo… le bici! le bici! stanno rubando le bici. Allora non ci ho pensato due volte… siamo usciti di corsa e abbiamo visto una decina di ragazzi che stavano fuggendo in mezzo alla strada".
Colbrelli, Pellizotti e altri collaboratori della Bahrain non ci hanno pensato due volte. "Io, che incosciente… li ho inseguiti anche nel bosco dove hanno provato a nascondersi. A un certo punto si sono accesi i fari di una macchina che mi ha puntato ma sono riuscito a scansarmi in tempo e io ho iniziato a correre appresso agli altri".
Ci sono i ladri, ci sono le ‘guardie' e le vetture manca solo la ‘scena da poliziesco' della caccia e del pedinamento. Eccola. "Mi si è avvicinata una macchina e uno che non conoscevo mi ha detto: Sali che li prendiamo. Non sapevo nemmeno chi fosse, mi sono seduto dietro e siamo partita ad alta velocità. Vedevo che correva a 140, 150 km/h… e lì ho temuto di farmi male. Alla fine mi ha riportato in albergo e per fortuna i ladri avevano abbandonato le bici e siamo riusciti a riportarle con noi".