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Cicliste molestate dal proprietario della squadra, Federazione inglese nella bufera: sapeva e ha taciuto

Gravissimo episodio nel ciclismo inglese: la British Cycling ha permesso ad un uomo di costituire una squadra femminile malgrado fosse stato inibito dalla Polizia per gravi precedenti. Ora è stata resa pubblica la denuncia delle cicliste, molestate fisicamente e verbalmente.
A cura di Alessio Pediglieri
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La British Cycling, il principale organismo nazionale del Governo per lo sport ciclistico in Gran Bretagna è piombata nella bufera dopo le ultime indiscrezioni che sono emerse e pubblicate da diversi organi di stampa inglesi e non solo: diverse ragazze appartenenti ad un team d'elite oggi definitivamente chiuso, hanno denunciato ripetute molestie da parte del proprietario. Che la polizia aveva indicato espressamente – per alcuni precedenti – "inadeguato a lavorare con donne adulte", un avviso che la Federciclismo non ha considerato permettendogli

La British Cycling ha ignorato le segnalazioni della Polizia

Secondo quanto riferito e riportato dagli organi di stampa, la Polizia aveva chiarito a British Cycling prima di queste denunce che l’uomo in questione rappresentava esplicitamente un rischio per la sicurezza dei giovani e delle donne adulte, avendolo già interdetto a lavorare con i giovani. Ma nonostante l'esito delle indagini e le segnalazioni ripetute, la British Cycling ha dato all'uomo il via libera per poter creare una squadra femminile di ciclismo.

Le sconcertanti denunce delle cicliste e i precedenti

Diverse cicliste della squadra britannica che oggi è stata smantellata e non esiste più hanno denunciato a Cycling Weekly delle molestie sessuali subite: dai massaggi in modo inappropriato a commenti costanti che denigravano le atlete per il proprio peso fino a contatti fisici non richiesti, con le stesse cicliste prima e dopo le gare. Il tutto confermato anche dai corridori maschi di una squadra in cui lo stesso uomo era coinvolto: regolarmente faceva commenti sprezzanti sulle componenti della squadra femminile durante le gare e quando gli veniva fatto notare il fatto, si trincerava dietro lo "scherzo" e la "goliardia".

La British Cycling si giustifica in ritardo

Le accuse e le indagini nei confronti dell'uomo erano da sempre di dominio pubblico ma la British Cycling le ha sottovalutate, permettendogli di costituire una nuova squadra di ciclismo femminile. Solamente in un secondo momento ha provato a mettere la proverbiale toppa, peggiore del buco con una dichiarazione ufficiale tardiva: "British Cycling prende molto sul serio le accuse di abuso o comportamento inappropriato. Nei casi in cui è coinvolta un’agenzia legale, come la polizia o un funzionario designato dall’autorità locale, lavoriamo a stretto contatto con loro per supportare qualsiasi indagine e per cercare guida e piste. Quando le raccomandazioni vengono formulate da un organismo statutario, le seguiamo".

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