Ciclista trovato positivo dopo una gara virtuale: è il primo caso nel mondo degli eSports
Il primo caso di doping negli eSports. Sì, proprio quelli: i tornei virtuali a cui però partecipano atleti veri attraverso il loro avatar compiendo lo sforzo che richiede la disciplina da postazioni fisse collocate anche nel garage di casa.
La vicenda è scoppiata nel ciclismo home trainer (è il nome che in gergo fa riferimento alla bici sulla quale pedalare con la sensazione di essere per strada oppure in pista) e ha visto coinvolto Luca Zanasca trovato positivo a una sostanza proibita: è lo stanozololo, uno steroide anabolizzante identificato come un derivato sintetico del testosterone.
Non è chiaro quando e come sia stato effettuato il controllo ma la notizia della sospensione (nell'attesa del risultato delle contro-analisi) in sé lascia interdetti e alimenta il sospetto sulla diffusione di trucchi e strategie che, perfino nel mondo dello sport virtuale, rischiano di inquinare credibilità e regolarità della competizione.
Quali sono le violazioni contestate e cosa rischia
Le violazioni a suo carico sono raccolte negli articoli 2.1 (presenza di una sostanza proibita o dei suoi metaboliti o markers nel campione biologico di un Atleta) e 2.2 (uso o tentato uso da parte di un Atleta di una sostanza o di un metodo proibiti) del Codice Sportivo Antidoping.
Quanto alle sanzioni, potrebbero essere vere e anche molto severe qualora arrivassero ulteriori conferme rispetto ai primi riscontri che hanno spinto l'Agenzia mondiale e il Tribunale Nazionale Antidoping a fermare Zanasca: il corridore può essere squalificato fino a quattro anni per i riscontri che hanno messo in luce tracce del farmaco.
Zanasca aveva partecipato ai Mondiali sulla piattaforma Zwift
Il ciclista quarantenne ha virato nel mondo degli E-Sports dopo una carriera spesa a livello Continental tra il 2008 ed il 2012, e faceva parte della nazionale italiana che ha preso arte ai Mondiali UCI sulla piattaforma Zwift nel 2023 dove ha chiuso al 57° posto, competizione che lo aveva visto in gara dalla propria abitazione competendo sui rulli grazie al percorso online, fino a guadagnare la convocazione in azzurro.
Zanasca ha corso per il Team Castelli pb Elite esports ma il team ha già fatto sapere che non figurerà più nel novero dei corridori che risultano iscritti ad eventi in calendario nel torneo virtuale. Il ciclista adesso dovrà affrontare un'indagine e un processo prima che venga confermata l'eventuale squalifica dalle competizioni. Oltre alla giustizia sportiva, potrebbe fare i conti anche con quella ordinaria considerato che in Italia il doping è un reato penale.