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Ciclista contromano in piena volata: Merlier evita il disastro all’ultimo momento

Incredibile episodio al Gp Scheldeprijs che ha visto protagonista il velocista belga dell’Alpecin-Fenix. Solo la prontezza di riflessi ha evitato il peggio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una mossa da cicloturista. Così si può definire quello che ha compiuto mercoledì 6 aprile alla conclusione del Gp Scheldeprijs, Tim Merlier, alfiere della Alpecin-Fenix che ha commesso una incredibile leggerezza, percorrendo in senso opposto il traguardo che portava all'arrivo, ancor prima che tutti i ciclisti finissero la propria corsa. Rischiando di essere investito e di innescare una caduta a catena tra chi si era lanciato nella volata finale a oltre 50km orari.

Non è un pivellino, Tim Merlier, anzi. Un veterano del ciclismo su strada, forte delle sue 29 primavere sulle spalle, della maglia di campione del Belgio conquistata nel 2019, vincitore di una tappa al Giro l'anno successivo e una al Tour nel 2021, nonché tra i protagonisti dell'ultima Tirreno-Adriatico tra  gli arrivi in volata. Ma soprattutto professionista dal 2016 e in sella ad una bici da quando aveva poco più di 15 anni, quando iniziava a distinguersi nei circuiti nazionali di ciclocross. Eppure, vuoi la stanchezza per la volata effettuata, vuoi la rabbia e la delusione per essersi piazzato solamente alla nona posizione al Grand Prix de l'Escaut 2022, è stato artefice di un atto di estrema e pericolosissima leggerezza.

Le immagini parlano chiaro: Tim Merlier, arrivato nono sul traguardo, si è diretto in senso opposto alla linea di marcia del rettilineo finale, lasciandosi la linea d'arrivo alle spalle, per effettuare il classico defaticante che tutti i corridori effettuano al termine di una frazione. Peccato che non aveva fatto bene i conti con chi non aveva ancora terminato le proprie fatiche.

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Mentre il belga procede a passo lento, sullo sfondo appare un nutrito drappello di ciclisti che compongono il secondo gruppo che doveva ancora arrivare. Impegnati nel classico sprint conclusivo: mani sul manubrio, testa bassa e in piedi sulla sella a spingere sui pedali in progressione. Tutto come da copione tranne per il fatto che qualche metro più avanti c'era proprio Merlier che, accortosi di quanto stava accadendo, ha frenato, è sceso dal proprio mezzo, l'ha lanciato al di là delle transenne e infine vi si è messo a cavalcioni. Proprio a pochi metri dal gruppo lanciato al traguardo.

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