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Chiodi, viti e olio sull’asfalto: sventato un pericoloso sabotaggio al Giro d’Italia

Poco prima del passaggio del gruppo di corridori, sono stati rinvenuti chiodi, viti e olio su un tratto del manto stradale del comune vicentino di Velo d’Astico. Il lavoro delle forze dell’ordine e degli addetti alla sicurezza, che hanno subito pulito l’asfalto, ha però evitato di creare pericolosi incidenti e di fermare il Giro d’Italia.
A cura di Alberto Pucci
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Il tratto stradale con olio e chiodi - Fonte: Il Giornale di Vicenza
Il tratto stradale con olio e chiodi – Fonte: Il Giornale di Vicenza

Dopo le emozioni della sedicesima tappa, partita da Udine e vinta dallo sloveno Tratnik che ha tagliato per primo il traguardo di San Daniele del Friuli, il Giro d'Italia si è spostato a Bassano del Grappa per il via del nuovo appuntamento della corsa rosa. A rovinare il clima di festa, presente non solo nella città veneta ma anche nella famosa località sciistica di Madonna di Campiglio (location scelta per il traguardo finale), è però arrivata la notizia del ritrovamento di viti, chiodi e olio sul manto stradale di Velo d’Astico: comune vicentino presso il quale è transitato il gruppo di ciclisti.

Il ritrovamento è avvenuto stamane intorno alle 09.30, e a denunciare il fatto sarebbe stato un gruppo di cicloamatori che ha percorso quel tratto della tappa, prima della carovana, per cercare il punto migliore da dove assistere al passaggio dei ciclisti. Dopo la foratura di un paio di loro, è scattata dunque la denuncia e il contatto con le forze dell'ordine e con la società sicurezza e ambiente che ha ripulito la strada grazie ad un mezzo speciale.

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Le parole del sindaco e il precedente del 2016

"Dubito che siano stati miei concittadini – ha dichiarato il sindaco di Velo d'Astico, Giordano Rossi, intervistato da ‘altovicentino online' – Tutta la città è vestita di rosa e lavora da giorni per accogliere al meglio questo importante passaggio della competizione ciclistica nazionale. Mi viene piuttosto da pensare a qualche malintenzionato da fuori paese che approfittando della zona meno battuta e abbia tentato questo vile gesto".

Non è purtroppo la prima volta che qualcuno tenta di fermare il Giro d'Italia con queste iniziative pericolose. Nel maggio del 2016, furono infatti trovati dei chiodi lungo i sette chilometri finali della tappa partita da Foligno. Ad accorgersi della presenza dei chiodi furono gli stessi corridori. Tra questi anche il tedesco Marcel Kittel che, proprio a causa della foratura, non riuscì a partecipare alla volata finale verso il traguardo di Arezzo.

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