Cavendish è una palla di cannone, vince in volata la terza tappa del Giro d’Italia
La zampata del campione. Il graffio di Mark Cavendish sul Giro d'Italia arriva con una volata che regala vittoria di tappa (la terza) all'inglese. Alza le braccia al cielo per la prima volta dopo 9 anni Le gambe sembrano stantuffi e la sagoma del campione avanza con l'imponenza di una locomotiva. La progressione è costante e devastante, sul rettilineo dei mille metri non c'è spazio per le ambizioni di rimonta di Démare e Gaviria che danno tutto ma non basta. Non può se hai davanti a te un fuoriclasse di situazioni del genere che si prende la scena nell'ultimo tratto della corsa rosa partita in Ungheria e che (finalmente) sbarca in Italia. Lo farà lunedì, giorno di riposo, quando la carovana di ciclisti e team lascerà alle spalle le sponde del lago Balaton e arriverà in Sicilia per riprendere il percorso sul territorio nazionale.
Uno sprint lunghissimo, Cavendish lo affronta come una palla di cannone sparata verso il traguardo e negli ultimi 300 metri dà l'accelerata che lascia a chi gli è dietro polvere e rimpianti. Il britannico parte anche presto rispetto al tracciato, ma Mark ha abbastanza energie per riuscire nell'impresa (e non sarebbe nemmeno la prima volta…) e riesce ad evitare la rimonta sia di Démare sia di Gaviria.
Poco alla volta, vedono la sua bici diventare più piccola… è in fuga, nessuno riuscirà più a prenderlo. Un chilometro a inforcare i pedali, a sbuffare, col cuore che sbatte e quasi esplode in petto, i muscoli che urlano per lo sforzo ma non tradiscono il britannico: a Balatonfüred il successo è suo. Il 16° sulle strade del Giro d'Italia, 53° nei Grandi Giri e in 160° in assoluto in carriera. In classifica generale cambia poco o nulla: Mathieu van der Poel (quinto) resta in maglia rosa.
Tra gli italiani da segnalare i piazzamenti tra i primi dieci di tre ciclisti: Jakub Mareczko ha concluso al quinto posto, Simone Consonni settimo e Alberto Dainese nono. Troppo poco per riuscire a insidiare quelli che là davanti hanno un altro passo. Meglio loro di Giacomo Nuzzolo che, pur essendo tra i più attesi, non è andato oltre l'11° posto. Martedì si ricomincia da Avola. E il calice del Giro avrà tutto un altro aroma.