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Caso Rebellin, respinto il patteggiamento: camionista a processo, “Non per vendetta ma per giustizia”

Wolfang Rieke, il camionista tedesco che nel novembre 2022 travolse e uccise in strada Davide Rebellin andrà a processo. A deciderlo è stato il Tribunale di Vicenza che ha respinto, per la seconda volta, il patteggiamento: “Accertare i fatti per una condanna equa”, il commento dei familiari del ciclista.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Tribunale di Vicenza ha deciso che Wolfang Rieke deve andare a processo e che la richiesta di patteggiamento alla pena di 3 anni e 11 mesi è da considerare inammissibile. Dunque, si procederà ancora per determinare quanto dovrà scontare il camionista tedesco che il 30 novembre 2022 travolse e uccise in strada col proprio mezzo Davide Rebellin. Di fronte alla decisione del giudice è arrivata anche la soddisfazione della famiglia che da tempo richiede sia fatta definitiva giustizia: "Ci riteniamo soddisfatti vedere che i giudici abbiano deciso di andare avanti e di mandare a processo Rieke".

Nella giornata di lunedì 11 marzo, il Tribunale di Vicenza ha confermato di aver respinto l'accordo sul patteggiamento della pena di 3 anni e 11 mesi nei confronti di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco di 63 anni che travolse in strada, senza poi soccorrerlo, il campione di ciclismo Davide Rebellin. Il giudice ha deciso che i 3 anni e 11 mesi che erano frutto di un accordo tra accusa e difesa, sia da ritenere inammissibile poiché si trattava della stessa richiesta che era stata già formulata dinanzi al Giudice dell'udienza preliminare.

Dunque, si procederà col processo nei confronti del camionista tedesco che, intanto, è ai domiciliari. I legali della famiglia Rebellin hanno anche fatto sapere la data della prima udienza, fissata il prossimo 27 maggio, quando – sempre davanti ai giudici del Tribunale di Vicenza – si aprirà la fase dibattimentale, in cui la famiglia del ciclista si è costituita parte civile.  Davanti al secondo rigetto del patteggiamento, successivo a quello avvenuto in udienza preliminare, il fratello di Davide Rebellin, Carlo, si è fatto portavoce dei sentimenti dei familiari: "Non possiamo che essere soddisfatti del fatto che i giudici abbiano deciso di andare avanti e di mandare a processo Rieke. Rinnoviamo tutti i nostri ringraziamenti per il grande lavoro svolto dalla giustizia italiana per Davide, sia alla Procura sia al Tribunale".

Parole e pensieri che spingono verso la conquista della giustizia nei confronti del campione scomparso a causa del comportamento di Rieke e del successivo tentativo del camionista di darsi alla fuga e nascondere le proprie tracce: "Non ci aspettavamo la decisione perché temevamo che il collegio, dopo la concessione degli arresti domiciliari all'imputato, acconsentisse anche al patteggiamento. Invece, si riapre tutto" ha concluso ancora Carlo Rebellin. "Non vogliamo vendetta ma giustizia per Davide. Riteniamo che un giusto processo sia la sede corretta per accertare tutti i fatti e per arrivare a una condanna congrua".

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