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Bugno non potrà più guidare gli elicotteri, sospesa la licenza: “Ho avuto un malore per il Covid”

L’ex campione di ciclismo Gianni Bugno racconta che a 58 anni deve ricominciare: “L’Enac non mi riabilita e non posso volare”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Gianni Bugno è uno dei volti più amati e riconoscibili del ciclismo italiano: il 58enne monzese ha un palmarés da campionissimo – il Giro d'Italia, due Mondiali, la Milano-Sanremo, per citare le vittorie più prestigiose – ma è sempre stato contraddistinto da un'umiltà fuori dal comune, al punto addirittura da fingere di essere qualcun altro e non il fuoriclasse ammirato in tutto il mondo.

Il retroscena è difficile da credere, ma davvero Bugno all'apice del successo si comportava così: "Sa quanti episodi della mia carriera avevo dimenticato fingendo di non essere un ciclista? – racconta al Corriere della Sera – Tu sei un camionista, mi dicevo quasi per sminuirmi. Mi vergognavo dell'attenzione attorno a me, temevo di risultare sbruffone. Mai guardata una mia corsa in TV, mai letto un articolo o un'intervista. Quando rivedo un filmato mi tappo le orecchie: odio la mia voce. Da ragazzino nascondevo trofei e fiori nei sacchi della spesa perché i vicini non li vedessero. Timidissimo, mi chiedo come ho fatto a diventare Bugno prima e pilota poi. In bici e in volo mi trasformavo. Come i supereroi".

Gianni Bugno ai Mondiali con la maglia dell'Italia
Gianni Bugno ai Mondiali con la maglia dell'Italia

Bugno – che recentemente l'ha scampata bella dopo essere stato investito da un motociclista – dopo aver appeso la bicicletta al chiodo a fine anni '90 è riuscito a trasformare in lavoro l'altra sua grande passione, diventando pilota di elicotteri: "Mi affascinava l'elicottero della Rai e dopo il Mondiale del 1992 ho cominciato a studiare. Primo volo nel 1995, pilota privato nel 1998, commerciale dal 2001. Ho volato oltre 5.000 ore: trasporto passeggeri, dirette TV, piattaforme petrolifere, servizio in montagna e tanto elisoccorso. Turni di 12/13 ore. Ricevi l'allarme, accendi il motore, aspetti l'ok della torre di controllo e decidi se alzarti o no. Con il meteo brutto devi essere certo di farcela. Qui non sei in bici: nelle tue mani c'è la sicurezza di altri. Dicono che sono bravo? Ho cominciato tardi, ho lavorato il doppio per diventare bravo…".

Ma da un paio d'anni Bugno è stato costretto a rinunciare a volare: "L'Enac mi ha sospeso la licenza di volo, perché il 27 aprile 2020 a Latina ho avuto un mancamento smontando di turno. I miei medici dicono che il malore è stato una conseguenza del Covid e non si ripeterà. L'Enac però non mi riabilita e non posso volare. Quindi si ricomincia… Cosa vorrei fare? Magari aiutare i tanti atleti che vedono buio dopo la fine della carriera. È un problema serio. Vorrei insegnare loro che il futuro va costruito con umiltà e tanto studio e che dopo lo sport ci può essere un futuro diverso e avvincente. Dedicarmi alla famiglia? Sono uscito di casa quarant’anni fa e non sono ancora tornato. Voglio lavorare…".

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