Bugno: “Bisogna punire gli organizzatori non i ciclisti”. Detto, fatto: l’UCI multa un motociclista
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Gianni Bugno è stato suo modo un profeta: subito dopo quanto accaduto all'Algarve con il rocambolesco finale in cui metà plotone aveva sbagliato il rettilineo del traguardo regalando scene imbarazzanti in mondovisione e negando la vittoria a Filippo Ganna, neutralizzando la tappa, l'ex campione aveva dato il suo parere: "Non bisogna punire solo i ciclisti. Di fronte a queste cose c'è da punire l'organizzazione". Nemmeno a farlo di proposito, nel fine settimana all'Ardèche Classic si è ripetuta la medesima scena, con i corridori ingannati ancora da una rotonda. Ma questa volta l'UCI ha "seguito" il consiglio del due volte iridato intervenendo sugli organizzatori e punendo il motociclista reo di aver "pilotato" i corridori nella direzione sbagliata.
Filippo Ganna ha alzato le mani al cielo nella prima tappa della Vuelta Ao Algarve, ma alla fine fu tutto vano: il nostro campione si è visto cancellare il successo dopo che l'organizzazione della corsa aveva stabilito che tutto fosse irregolare per l'errore compiuto da metà plotone che aveva imboccato il rettilineo sbagliato. Di fronte a ciò, Gianni Bugno aveva espresso il proprio parere, tornando sul tema sicurezza e le galle gestionali che poi sono ricadute sugli unici incolpevoli, i ciclisti: "Non si possono incolpare e punire solo i corridori, ciò che è accaduto ad Algarve mi trova in totale disaccordo" aveva detto a Bicisport l'iridato 1991 e 1992. "Se vogliamo parlare di quanto accaduto e di sicurezza è necessario che tutti collaborino e non che si competa a cercare chi sia il colpevole. Come vengono sanzionati i ciclisti dovrebbe essere sanzionata anche l'organizzazione nel momento in cui la gestione di una gara presenta falle".
Detto, fatto. Nel fine settimana, la situazione si è ripetuta: un gruppo di undici corridori si apprestava a giocarsi in volata la vittoria nell'Ardèche Classic, ma all'ultima rotonda alcuni di loro hanno svoltato a destra invece di proseguire per il tracciato corretto. Altri sono rimasti interdetti rischiando la caduta, mentre Romain Grégoire ha proseguito per il percorso tagliando il traguardo in solitaria. In seguito si è discusso molto su di chi fosse la "colpa" e molti hanno puntato il dito su corridori, che avevano già percorso quella parte del percorso due volte e hanno sbagliato per mancanza di lucidità e il crescere della tensione per lo sprint finale.
Poi, però, una ulteriore indagine ha "scoperto" l'arcano con l'UCI che è intervenuta e ha deciso di ammonire con un cartellino giallo un partecipante particolare alla gara: il pilota della motocicletta dell'organizzazione, attraverso la revisione delle immagini in TV. Il motociclista procedeva troppo vicino ai corridori nell'ultimo chilometro, e il fatto che alcuni di loro abbiano poi seguito la moto nella deviazione è stata la causa dell'imbarazzante disguido. Così facendo, l'Unione Ciclistica "ha salvato" l'ordine ufficiale d'arrivo, dando ragione al pensiero di Gianni Bugno e salvaguardando gli incolpevoli corridori. Non come ad Algarve, dove hanno beffato Filippo Ganna.