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Tour de France 2024

Brutta caduta prima della volata al Tour, poi allo sprint Biniam Girmay vince e fa la storia

La terza tappa del Tour de France ha vinto trionfare Biniam Girmay nel primo arrivo in volata, condizionato da una maxi caduta a 1,3 km dal traguardo di Torino. Per il velocista della Intermarché – Wanty è un successo storico. Maglia gialla sulle spalle di Carapaz, primo ecuadoriano a riuscirci.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una voltata a Torino condizionata da una brutta caduta nell'ultimo chilometro e mezzo che ha tolto di scena metà degli sprinter di giornata, permettendo a Girmay (Intermarché – Wanty) di vincere la terza tappa del Tour. Ottimo lo spunto dell'eritreo che così inserisce il proprio nome nella storia della Grande Boucle, primo davanti a Gaviria e De Lie. Pedersen condizionato dai problemi tecnici di Van der Poel, Pgilipsen guori dai giochi perché coinvolto nella maxi caduta. Cambia anche la maglia gialla: non è più Pogacar ma Carapaz, primo ecuadoriano a vestire la maglia da leader al Tour

Una terza tappa che è stata percorsa con relativa tranquillità da parte di un gruppo già spremuto nelle prime due frazioni italiane percorse su e giù tra gli Appennini e che ha visto anche dei primi cedimenti che hanno fatto discutere come la piccola crisi di Roglic sul San Luca. Per la Piacenza-Torino, invece, nessun colpo di scena particolare: il gran caldo e il tracciato più lungo di tutto il tour hanno fatto il resto, lasciando come prevedibile all'arrivo, spazio per gli sprinter al loro primo appuntamento con la corsa.

La maxi caduta del gruppo poco prima del traguardo

Una voltata fortemente condizionata dall'incidente che coinvolto una decina di ciclisti che ha spezzato i treni dei team per i velocisti  e che ha rimescolato le carte per un finale solo per pochi. Sul traguardo a giocarsi la vittoria è stato un drappello ridotto, guidato da un incontenibile Girmay. Nella maxi caduta è stato coinvolto soprattutto Jasper Philipsen, belga che corre per il team Alpecin-Deceuninck e tra i favoriti per lo sprint conclusivo a Torino.

La caduta di Pedersen: brutte escoriazioni per il danese

A meno 15 dal traguardo, in piena velocità si è registrata la rovinosa caduta in gruppo da parte di Casper Pedersen, il danese della Soudal Quickstep che si è rotato in rettilineo perdendo il controllo della ruota anteriore. Momenti di paura con gli altri ciclisti che sono sfrecciati a pochi centimetri mentre il danese è rimasto a terra in attesa del soccorso medico: poi è risalito in sella, evidentemente dolorante per le conseguenze dell'impatto sull'asfalto.

Van der Poel fora prima dell'arrivo, contrattempo per il campione del mondo

A sei chilometri dal traguaro, altro contrattempo e imprevisto: questa volta a subire il destino avverso è Mathieu Van der Poel che ha dovuto accostare e fermarsi in attesa della ammiraglia. Per lui un problema tecnico, con una foratura che lo ha costretto a fermarsi senza poter dare una mano alla sua squadra per lo sprint finale.

Pogacar lascia la maglia gialla a Carapaz

Un arrivo in velocità a gruppo compatto che ha privilegiato i treni degli sprinter. Per la classifica generale non è cambiato nulla perché i migliori sono giunti a Torino tutti insieme, mantenendo dunque ancora una volta le distanze inalterate. Ma la maglia gialla non è più sulle spalle del vincitore del Giro d'Italia, Tadej Pogacar bensì su quelle di Carapaz che diventa il primo ecuadoriano a vestirsi di giallo. Che dunque, partirà da Pinerolo per la prima tappa di montagna di domani da leader della classifica, con tutti gli occhi addosso e con l'obbligo di dover gestire ogni situazione che si creerà sulle salite alpine e soprattutto sul mitico Galibier. 

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