Bouhanni rischiò la paralisi dopo uno scontro con un tifoso, ora vuole 7 milioni di risarcimento
Dopo due anni, Nacer Bouhanni ha rotto gli indugi e ha deciso di richiedere un maxi risarcimento agli organizzatori del Giro di Turchia dopo che, nel 2022, fu coinvolto in un terribile incidente in gara, scontrandosi con un tifoso che camminava per strada senza che nessuno intervenisse, prima dell'impatto. Dove il ciclista franco-algerino subì la frattura di diverse vertebre che gli impedirono di ritornare competitivo: "Questa caduta ha distrutto la mia vita e la mia carriera".
La decisione di ritirarsi definitivamente è arrivata alla fine della stagione 2023 quando Bouhanni ha capito che, malgrado tutti i tentativi e i sacrifici, non sarebbe più stato lo stesso. Così a 33 anni, ha gettato la spugna ma ha anche deciso di pretendere giustizia per chi gli ha interrotto la carriera da professionista e, in parte, segnato la vita privata. Non aveva più un contratto, non era più in grado di competere ad altissimi livelli, dopo il dramma vissuto in Turchia nel 2022: "Una caduta che mi ha distrutto la carriera, nel momento in cui ero tornato quasi al mio miglior livello", ricorda il francese rivivendo gli istanti dell'impatto contro un tifoso che "passeggiava" indisturbato in strada poco prima dell'arrivo del plotone a tutta velocità.
Immagini terribili, un incidente devastante e conseguenze tremende: Bouhanni rimediò una frattura vertebrale che lo costrinse ad un lunghissimo periodo di rieducazione ma soprattutto gli impedì di fatto di riprendere la propria carriera. "Dalle immagini si vede che né gli agenti di sicurezza né i mezzi di ricognizione hanno spostato il tifoso in un tratto in cui mancava alcuna barriera o nastro di limitazione, in totale violazione del regolamento. Questo incidente non si sarebbe mai verificato se l’organizzatore avesse rispettato le norme di sicurezza imposte dall’UCI", ha sottolineato l'avvocato di Bouhanni, che adesso ha deciso di richiedere un maxi risarcimento.
Due anni dopo quel terribile incidente, Nacer ha intrapreso un’azione legale contro l’organizzatore dell’evento, ossia la federazione turca, la Turkiye Bisiklet Federasyonu, alla quale ha preteso un risarcimento di 2,7 milioni di euro che aggiunti ai soldi richiesti dalla sua squadra di allora, l’Arkéa-Samsic, (4,2 milioni), si sale alla vertiginosa cifra di 7 milioni di euro. "In Turchia Nacer arrivò vicino alla paralisi" ricorda il team manager di allora, Emmanuel Hubert. "Fece di tutto per tornare ma aveva sempre questo in mente. Nacer è un bravo ragazzo, mi sarebbe piaciuto che vincesse almeno un'altra gara prima di ritirarsi".