Assurdo al Tour: Politt spacca la catena, l’assistenza non ha una bici adatta a lui e resta a piedi
Pazzesco episodio al Tour de France dove oramai l'organizzazione è sempre più in balìa degli eventi e le moto e le ammiraglie non mancano mai di essere a loro modo protagoniste. E' accaduto a 100 chilometri dall'arrivo della tappa numero 19, quando il corridore della BORA-hansgrohe, Nils Politt che si trovava nel gruppo di fuga ha letteralmente spaccato la catena in salita.
Il tedesco ha subito richiamato la prima ammiraglia disponibile per il cambio bici che si è fermata e gli ha dato un primo mezzo di ricambio che Politt ha rifiutato, poi un secondo, anche questo non andava bene. Quindi un terzo, anche questo gettato a lato dopo due pedalate. Una situazione quasi comica, di certo paradossale, sicuramente assurda per il corridore che a quel punto ha imprecato verso il meccanico: non c'era nessuna bicicletta adatta alla sua statura, visto che il 29enne è alto ben 1 metro a 92.
Così, un incidente meccanico che di solito si risolve in una quarantina di secondi è diventato interminabile: Politt è dovuto restare a bordo strada per diversi minuti in attesa della sua ammiraglia con le biciclette giuste, che è arrivata dietro un lungo torpedone di macchine. Così ha perso totale contatto con il gruppo di testa che guidava la tappa ed è stato costretto a venire risucchiato dagli inseguitori gettando al vento tutti i possibili sogni di gloria.
Un episodio che ha fatto sorridere alla TV ma che ha evidenziato ancora una volta un Tour de France "maledetto" per l'organizzazione che sarà di nuovo al centro di polemiche anche se in questo specifico caso non ha colpe dirette. Tuttavia, dopo le moto che hanno fermato in salita Vingegaard e Pinot, quella che stoppò Pogacar al momento dello scatto e altri problemi con le ammiraglie, c'è da dire che non ne va bene una a chi sta seguendo le tappe.