Arrestato il camionista che uccise Rebellin mentre si allenava in bici: “Il cerchio si è chiuso”
Sviluppi importanti nella triste vicenda relativa alla morte di Davide Rebellin. La colonna del ciclismo italiano perse la vita per le conseguenze di un tremendo incidente stradale il 30 novembre 2022 a Montebello Vicentino. È stato arrestato il conducente del mezzo pesante accusato di aver investito l'atleta che era a bordo della sua bici e poi fatto perdere le proprie tracce. Una svolta importante dunque nelle indagini sullo schianto mortale. Ai microfoni di fanpage, il Magg. Stefano Bortone, Comandante del Nucleo Investigativo di Vicenza ha parlato di "cerchio che si chiude".
Rebellin ha lasciato un segno importante nella storia del nostro ciclismo, confermandosi nella sua lunga carriera uno specialista delle Classiche. Al suo attivo un'edizione dell'Amstel Gold Race (nel 2004), tre della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009) e una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004), oltre a una tappa al Giro d'Italia. Professionista molto stimato e apprezzato per la sua correttezza e il suo atteggiamento, non aveva perso la passione per le due ruote e si allenava costantemente anche dopo il ritiro. Purtroppo però un’uscita gli è stata fatale.
Rebellin si trovava durante una sessione di allenamento nei pressi del parcheggio del ristorante "La Padana", a Montebello Vicentino quando fu travolto da un camion. Un impatto molto forte nei pressi di una rotatoria, a giudicare già dalle immagini della sua bicicletta accartocciata. Grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona fu possibile ricostruire la dinamica dell'incidente, e con l'ausilio delle testimonianze dei presenti fu possibile individuare il responsabile.
A quanto pare Rieke stando alle ricostruzioni era inizialmente sceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo era tornato a bordo dell’autoarticolato, allontanandosi. Alcuni presenti però sono riusciti a fotografarlo, particolare fondamentale nelle indagini. Gli approfondimenti hanno consentito di accertare che il mezzo era di proprietà di un’impresa di spedizioni tedesca con sede in Recke (Germania) identificando appunto l’uomo. Rieke era giunto in Italia lo stesso giorno per un carico di merce.
Gli accertamenti delle autorità tedesche che sono poi risalite al mezzo hanno riscontrato che alla motrice non risultava più collegato il rimorchio presente al momento dello schianto, ma un altro di colore diverso. A gennaio i carabinieri di Vicenza e il consulente tecnico portatisi presso l’esercizio dove il mezzo era custodito in seguito al sequestro hanno trovato particolari che confermavano il coinvolgimento nell’incidente. L’autopsia ha accertato che la morte di Rebellin è stata causata da un gravissimo politrauma da schiacciamento e gravissime lesioni viscerali ed emorragiche.
Lo stesso era ancora a piede libero, fino alle scorse ore quando è stato arrestato per omicidio stradale ed omissione di soccorso. Il cittadino tedesco Wolfang Rieke è stato fermato dagli agenti di polizia teutonici che hanno dato mandato di arresto europeo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza. Il mandato è stato emesso in seguito all’ordinanza con la quale lo stesso giudice su richiesta della procura di Vicenza aveva disposto nei confronti dell’autista la misura cautelare della custodia in carcere.
Ai microfoni di fanpage, il Magg. Stefano Bortone, Comandante del Nucleo Investigativo di Vicenza ha dichiarato sulla vicenda: "Il cerchio si è chiuso, dal punto di vista investigativo e giudiziario. Poi chiaramente subentrerà eventualmente il processo se e quando ci sarà ma quello è un altro discorso, un altro capitolo. Il soggetto non ha posto resistenza, sostanzialmente la polizia tedesca è andata presso l’abitazione dell’indagato e l’ha tratto in arresto sul mandato europeo. Non ci sono stati tentativi di fuga. Rebellin non tornerà indietro ma giustizia è stata fatta".
Le dichiarazioni del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Vicenza, Col. Giuseppe Moscati: "È stata pienamente riconosciuta la validità dell'attività investigativa svolta dai Carabinieri di Vicenza e la conseguente richiesta di giustizia in Germania. I Carabinieri, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno infatti, nell'immediatezza, identificato l'indagato per poi ricostruire le ritenute responsabilità nell'investimento della vittima e nella repentina fuga dopo che aveva chiaramente constatato da vicino le drammatiche condizioni del ciclista. Siamo profondamente vicini alla famiglia di Davide Rebellin e, in generale, a tutti coloro i quali hanno sofferto il grande dolore per la perdita di una persona cara, vittima di omicidio stradale. Dallo scorso 30 novembre, i Carabinieri hanno lavorato incessantemente per arrivare a questo risultato, sempre sostenuti dalla comunità vicentina, che ci ha chiesto di fare piena luce su questa tragica scomparsa. Lo dedichiamo anche a loro"