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Aranburu vince ai Paesi Baschi ma viene squalificato dal VAR: la giuria ci ripensa, aveva ragione lui

Incredibile al Giro dei Paesi Baschi nella 3a tappa: Alex Aranburu vince ma la giuria lo squalifica controllando le immagini al VAR. Ha effettuato una manovra non consentita su una rotonda. Ma di fronte al ricorso, l’ultimo clamoroso colpo di scena finale: i giudici hanno ammesso che l’errore è stato loro, segnalando scorrettamente una deviazione che non doveva esserci.
A cura di Alessio Pediglieri
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Beffa atroce per Alex Aranburu che si è aggiudicato in solitaria la terza tappa del Giro dei Paesi Baschi 2025: mani al cielo, volto felice e la gloria di aver preceduto tutti al traguardo di Beasain, con il volto stravolto dallo sforzo e il cuore che batteva forte per celebrare uno dei suoi più grandi trionfi in carriera, tra le strade di casa. Tuttavia, la gioia è durata pochissimo: le immagini successive hanno emesso un verdetto amarissimo, con il corridore della Cofidis che è stato squalificato dalla giuria dopo aver rivisto le immagini al monitor. Il motivo? Nel tratto finale, non ha superato correttamente una rotonda e così il francese Romain Gregoire (Groupama-FDJ) è stato dichiarato vincitore. Poi, però, il clamoroso dietrofront: a sbagliare non è stato il ciclista ma l'organizzazione a segnalare il percorso.

Il comunicato dell'organizzazione: errore di segnalazione nostro, Aranburu aveva ragione

Il collegio dei commissari di gara del Giro dei Paesi Baschi sono ritornati clamorosamente sulla propria decisione a poche ore dalla fine di una tappa dal finale controverso dov'era stato squalificato Aranburu, togliendogli la vittoria. Poi, il comunicato in cui l'errore commesso non è stato del ciclista bensì di chi ha segnalato male il percorso.

In seguito alle prime immagini ricevute, è stata presa la decisione di squalificare il corridore numero 51 per "Deviazione dal percorso di gara che ha comportato un vantaggio", poiché il filmato sembrava mostrare il corridore che imboccava la rotonda in un modo che deviava dal percorso segnalato.

Tuttavia, dopo aver ricevuto e analizzato vari elementi di prova, tra cui i dati del Veloviewer, il libretto del percorso e le informazioni fornite dal team, è stato confermato che tutte le informazioni disponibili indicavano che la rotonda in questione doveva essere affrontata nel modo scelto dal ciclista della Cofidis. Secondo l'articolo 1.2.064 del regolamento UCI, "I corridori devono studiare il percorso in anticipo". In questo caso, il corridore ha seguito correttamente il percorso previsto.

Inoltre, il vantaggio guadagnato dal corridore dopo l'uscita dalla rotonda ha continuato ad aumentare fino al traguardo. Anche l'organizzatore è stato consultato e ha confermato che c'era un errore nella segnaletica di quella rotonda. Il Collegio dei commissari ha quindi deciso di ribaltare la sua decisione iniziale e convalidare il passaggio del corridore al traguardo.

L'errore di Aranburu: il VAR lo inchioda, traiettoria apparentemente non consentita

Le immagini non hanno lasciato scampo ad Alex Aranburu immortalato nel momento in cui sembra sbagliare la traiettoria. Il ciclista spagnolo non lo ha fatto apposta, e c'è stato anche chi – correttamente – si era indignato per una segnalazione approssimativa e maldestra che non solo ha permesso al ciclista comunque di passare ma che non ha indicato per tempo il percorso corretto. Tuttavia, il VAR con cui la giuria ha revisionato l'ultimo tratto della 3a tappa è apparso decisivo: Aranburu che stava precedendo di qualche metro i suoi avversari ha tirato dritto sulla rotatoria mentre tutti gli altri hanno seguito la curva del tracciato. Alla fine, però, è stata resa giustizia: a sbagliare sono stati gli organizzatori non il corridore.

L'amarezza di Aranburu trasformatasi in gioia

Per Aranburu, professionista dal 2016 si è trattato di un successo importantissimo, replicando quello della tappa vinta nel 2021 sempre ai Paesi Baschi, in una carriera avara di successi. Ci aveva provato e creduto, in una frazione difficile e montuosa quando a 2 chilometri dal traguardo ha provato a dare lo scatto decisivo, senza più voltarsi per trionfare sulle case di casa. Poi l'amaro verdetto finale che ha rimescolato le carte del podio: Grégoire promosso al primo posto, Schachmann al secondo (conservando la maglia gialla di leader) e Almeida al terzo. Infine, il colpo di scena finale, che ha giustamente ridato ad Aranburu quanto maldestramente gli era stato tolto.

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