Andrea Piccolo sospettato di traffico d’ormoni della crescita: licenziato con effetto immediato
Licenziato per un sospetto. Il comunicato della EF Education-EasyPost ufficializza la risoluzione del rapporto – con effetto immediato – con Andrea Piccolo. Il motivo? Non ci sono prove che abbia assunto sostanze proibite ma al rientro in Italia dalla Colombia è stato fermato perché ritenuto responsabile di aver trasportato nel Paese ormoni della crescita, rinvenuti durante un controllo effettuato dagli agenti della dogana aeroportuale. Ecco perché, sia pure a scopo precauzionale, per evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento oppure di riflesso, il team americano ha optato per la soluzione più drastica nei confronti del ciclista 23enne.
Una brutta storia per il giovane considerato uno dei più interessanti e talentuosi nel panorama azzurro, che nel 2023 fu anche maglia rossa alla Vuelta. E adesso, quasi sicuramente, si troverà ad affrontare anche un procedimento penale durante il quale sarà chiamato a rispondere ad alcune domande in particolare: dove ha preso, chi gli ha procurato quelle sostanze proibite? a chi le avrebbe dovute consegnare?
Un epilogo durissimo che è solo la punta dell'iceberg di una situazione interna divenuta difficile per il corridore già a marzo scorso, quando venne sospeso (senza percepire lo stipendio) per aver preso un sonnifero non approvato dal team. Un farmaco legale ma vietato dalla disciplina interna della scuderia. La segnalazione
EF Pro Cycling ha risolto il contratto di Andrea Piccolo con effetto immediato – si legge nella nota ufficiale -. Piccolo è stato sospeso internamente, senza essere stipendio a marzo, dopo aver assunto un sonnifero non approvato dal team, nonostante fosse legale. La squadra ha segnalato immediatamente l'utilizzo alla UCI, ma a causa di motivi legali relativi al contratto standard del corridore, in quel momento non è stato possibile rescindere il contratto.
Dopo aver scontato la squalifica è tornato alle competizioni al Giro d'Italia. Il 21 giugno, Piccolo è stato fermato dalle autorità italiane al suo ingresso nel Paese perché sospettato di trasportare l'ormone della crescita. La nostra squadra coopererà pienamente con qualsiasi indagine sulla questione e invitiamo Andrea ad essere sincero e aperto con le autorità antidoping.
Piccolo era rientrato dalla Colombia nei giorni scorsi. Era stato lui stesso a postare sui social il primo allenamento sulle strade di casa dopo il ritiro in quota nel Paese sudamericano.