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Olimpiadi Parigi 2024

Alle Olimpiadi abbiamo visto una bicicletta che costa quanto una Porsche: ma non è valsa una medaglia

I ciclisti del Giappone nelle prove di ciclismo su pista alle recenti Olimpiadi di Parigi hanno utilizzato una bicicletta speciale il cui prezzo è simile a quello delle automobili di lusso: avere tale mezzo a disposizione però non ha comunque permesso ai nipponici di conquistare alcuna medaglia olimpica.
A cura di Michele Mazzeo
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Tra le curiosità che hanno maggiormente attirato l'attenzione durante le recenti Olimpiadi di Parigi 2024 c'è stata anche una bicicletta speciale utilizzata dalla squadra giapponese di ciclismo su pista che costa una fortuna. Il ciclismo professionistico è infatti una specialità sportiva caratterizzata come poche altre dall'utilizzo delle tecnologie più avanzate, e ancor di più lo è quello su pista nel quale la bicicletta assume un'importanza ancora maggiore. E, ovviamente, avere la bicicletta più tecnologicamente all'avanguardia significa anche avere quella più costosa.

E non è un caso che durante i recenti Giochi Olimpici di Parigi 2024, nel corso delle prove di ciclismo su pista nel velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines tutti gli occhi erano puntati sulla bicicletta della nazionale del Giappone i cui corridori disponevano di una V-Izu TCM-2. E non c'è da meravigliarsi, dato che si tratta della migliore bicicletta da corsa esistente disponibile oggi sul mercato. Chiunque potrebbe infatti comprarsene una, a patto di avere però un'ingente disponibilità economica perché il suo prezzo non è alla portata di tutte le tasche.

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La V-Izu TCM-2 non è difatti una bicicletta come le altre: è costruita dalla Toray Carbon Magic, azienda giapponese specializzata nella lavorazione della fibra di carbonio che, tra l'altro, produce anche componenti in questo materiale per auto da corsa di tutti i tipi oltre che per veicoli elettrici. E vanta tra i suoi clienti team e costruttori della vecchia Formula 3, prototipi per il WEC, il campionato giapponese Super GT o anche per veicoli intenzionati a battere dei record di velocità.

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Un know-how e un'esperienza che ha portato alla creazione della V-Izu TCM-2, una bicicletta basata su un telaio monoblocco, realizzato su misura in base alla taglia del ciclista e con l'unico scopo di essere il più leggero e aerodinamico possibile. E a tale fine è ricondotta anche la scelta delle due ruote: quella anteriore a quattro raggi perpendicolari e quella posteriore completamente lenticolare.

Già dalla progettazione tutto viene messo insieme per ottenere la massima velocità e la minima resistenza all'aria. Questo però ha anche dei contro dato che c'è poco spazio per modifiche alle regolazioni qualora le preferenze del ciclista cambiassero, compreso il posizionamento della sella che è fisso. Certo, avere il mezzo più veloce in pista non costa poco: secondo la prestigiosa pubblicazione Cycling Weekly, difatti, una V-Izu TCM-2 costa circa 125.000 euro, più o meno quanto bisognerebbe pagare per avere una Porsche 911 Carrera nuova di zecca.

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Un prezzo che permetterà dunque di avere il top di gamma per quel che riguarda le bici da corsa in pista, ma che non garantirà automaticamente il successo nelle gare. Anche con un mezzo del genere a fare la differenza resta sempre il ciclista, come dimostrato dal fatto che il Giappone, pur correndo con la V-Izu TCM-2, è tornato a casa dalle Olimpiadi di Parigi 2024 senza aver vinto nessuna medaglia nel ciclismo su pista (che invece ha regalato molte soddisfazioni all'Italia con le tre medaglie conquistate nella Madison femminile e maschile e nell'inseguimento a squadre maschile).

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