35 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Al Tour de France per la prima volta tutti insieme i “Big Six”, Pogacar: “Riscriveremo la storia”

Il Tour de France 2024 è diventato ancor prima di scattare da Firenze per la Grand Depart, un evento storico e a suo modo irripetibile. Al via ci sono tutti i migliori campioni del ciclismo: Mathieu van der Poel, Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard, Wout van Aert, Remco Evenepoel e Primož Roglič. I “Big Six” non si sono mai sfidati insieme: è una prima volta che apre ad una nuova epoca.
A cura di Alessio Pediglieri
35 CONDIVISIONI
Immagine

Per la prima volta, i migliori sei ciclisti al mondo sono presenti contemporaneamente ad una corsa e la corsa è la gara a tappe simbolo del ciclismo in assoluto il Tour de France. Si tratta di Mathieu van der Poel, Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard, Wout van Aert, Remco Evenepoel e Primož Roglič, oramai denominati da tutti i "Big Six", i Magnifici Sei. Tutti sono tra i professionisti da tanti anni, mai prima d'ora era accaduto che si sfidassero insieme nello stesso evento.

Una situazione epocale ancor prima di arrivare a Nizza e scoprire chi vestirà la maglia gialla 2024, la 111a della storia del Tour. Un'edizione che è entrata di diritto negli annali solo per avere visto iscritti – prima volta nella loro carriera – tutti i migliori nella stessa gara. Un evento che in altri tempi sarebbe stato più che normale e abituale ma che in epoca moderna rappresenta un "unicum" pazzesco, basti pensare che tutti sono nel giro dei professionisti da almeno sei anni e una cosa simile non è mai accaduta.

I "magnifici 6" insieme al Tour de France, l'evento unico

Naturalmente la presenza dei "Big Six" ha reso già fantastico questo Tour de France 2024. Allo stesso tempo, però c'è anche l'altro lato di una medaglia che dimostra al mondo gli errori, le incongruenze e i cortocircuiti del ciclismo moderno. Tutti e sei i campioni presenti al via, gareggiano a livello di ProContinental o WorldTour tra i sei e i nove anni e solo adesso si ritrovano sulla linea di partenza per la prima volta, insieme, a Firenze. I migliori ciclisti nelle migliori gare dovrebbe essere un "must", ma oggi non è più così: l’obiettivo è quello di dividersi le scene, i grandi giri, le classiche o le corse in linea, in un calendario sempre più ricco di eventi dove ognuno cerca il proprio spazio e la propria gloria.

I  Big Six al Tour: "Stiamo riscrivendo la storia"

Il primo ad essere euforico per potersi confrontare con tutti i migliori avversari in circolazione è soprattutto Tadej Pogacar. Il campione sloveno reduce dalla vittoria dominante al suo debutto al Giro d'Italia ha voluto ribadire l'eccezionalità dell'evento: "Quando ci guarderemo indietro tra qualche anno, qualunque cosa accada, tutto ciò verrà ricordato come uno dei migliori Tour de France di sempre. In realtà sono sorpreso di incontrare solo ora Remco Evenepoel per la prima volta in una corsa a tappe. Siamo al via insieme per la prima volta noi quattro corridori di classifica [con Roglic e Vingegaard ndr], ma ciò però non significa che uno di noi quattro vincerà"

Il calendario UCI e il progetto ONE Cycling

La presenza dei "Big Six" è di fatto la prova più evidente che l'attuale struttura del calendario del WorldTour non è assolutamente corretta. Una stagione che vede circa 180 giorni di gare, con numerose sovrapposizioni, è decisamente troppo invasiva anche per i migliori ciclisti. Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza si incrociano sul piano delle date, così come il Critérium du Dauphiné e il Giro di Svizzera e di conseguenza, i migliori sono costretti sempre a scegliere consapevolmente, evitandosi a vicenda, situazione assurda che non si verifica in nessun altro sport.

Il futuro potrebbe però essere differente a partire proprio dalla Grand Depart 2024. Sullo sfondo c'è il progetto di ONE Cycling che punta proprio alla riforma totale del calendario e del palinsesto delle corse UCI: non più 180 giorni di gare ma poco più di 80. Con alcune rivoluzioni che cambieranno per sempre il mondo delle due ruote a pedali, con Vuelta e Giro che rischiano di passare da tre a due settimane di corsa. Cambiamenti ad oggi osteggiati dai più ma con cui oramai bisognerà fare i conti: partendo proprio dall'esempio di Firenze.

35 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views