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A Campo Imperatore trionfa Davide Bais dopo una incredibile fuga di 200km. Leknessund sempre in rosa

Primo tappone montano caratterizzato da una lunghissima fuga di giornata che ha visto in rosa anche il nostro Simone Petilli. A vincere è stato Davide Bais, della Eolo-Kometa che sprinta sul Gran Sasso e conquista il primo successo da professionista.
A cura di Alessio Pediglieri
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Davide Bais si prende il Gran Sasso dopo una tappa incredibile, caratterizzata da una fuga di 200 chilometri, il ciclista della Eolo-Kometa ha conquistato il suo primo successo da professionista. In una frazione tra le più suggestive, la prima di montagna, si è preso il successo a Campo Imperatore. Bravi anche i compagni di fuga con Vacek e soprattutto Simone Petilli che per gran parte della frazione ha vestito anche la maglia rosa virtuale.

La prima tappa montana si infiamma subito poco dopo il via. Anche se il tracciato è più tortuoso e interessante nella seconda parte, è nei primi chilometri che prende forma la fuga che caratterizzerà la frazione di Campo Imperatore. Si scappa in quattro, uomini tutti lontanissimi dalla classifica generale dei migliori e così tutti, big e maglia rosa lasciano fare. Un vantaggio che non prende forma più di tanto per la prima ora di gara: 2, 3, 5 minuti di distacco.

Ma è proprio quando il gruppo crede di tenere sotto controllo la corsa e i 4 battistrada, in avanti si alza il ritmo e si prova a credere nella classica fuga di giornata. E così per Davide Bais (EOLO-Kometa), Simone Petilli (Intermarché – Circus – Wanty) Karel Vacek (Team Corratec – Selle Italia) e Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizané) ci prendno gusto, prendendo pian piano il largo. Fino a superare gli otto minuti e toccare punte di 12 minuti di vantaggio.

Un gap che prende in contropiede gli uomini della DSM che si trovano senza maglia rosa perché in fuga c'è Simone Petilli che in classifica aveva circa 7 minuti e mezzo di svantaggio da Lenekssund, leader in generale che paga tre minuti di ritardo. Così è proprio il treno della DSM che prova a forzare i ritmi ma con i battistrada, rimasti in tre che non demordono e restano attorno ai 9 minuti nei 50 chilometri conclusivi.

Così nasce una gara nella gara: per la maglia rosa tra Petilli e la DSM e in attesa di capire cosa accade a centro gruppo tra i migliori con Roglic ed Evenepoel che si marcano strettissimi, in vista del Gran Sasso, una ascesa che pur pedalabile, può fare selezione soprattutto con una progressione che sfrutti la lunghezza del pendio di oltre 7 chilometri e punte al 12%. Tutto tace fino ai 5-4 chilometri dall'arrivo quando si decide la tappa.

La maglia rosa ritorna sulle spalle di Leknessund, grazie al lavoro della DSM nel tratto finale che riduce il gap sotto il livello di sicurezza, ma ai tre di testa non sfugge la possibilità di vincere la tappa e aggiudicarsi l'arrivo di Campo Imperatore. Vacek, Petilli e Bais si giocano il successo, con Davide Bais che taglia per primo il traguardo e si aggiudica la tappa di Campo Imperatore!

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