A 60 all’ora in discesa contro un cinghiale: paura per Formolo, gregario di Pogacar
Scontrarsi improvvisamente con un cinghiale su una strada in discesa mentre corri in bici a 60 chilometri orari. E riuscire a non farsi quasi nulla. L'incidente è accaduto a Davide Formolo, ciclista italiano che corre per la UAE Emirates che è scampato al pericolo e lo ha potuto raccontare nei giorni successivi, sorridendoci sopra anche attraverso i suoi profili social.
"Un cinghiale voleva mangiarmi" ha scritto sul proprio profilo Instagram ironizzando sull'accaduto. "Era un tranquillo lunedì mattina fino quando un cinghiale non ha preso di mira la mia ruota anteriore. Ma come ben sapete la ROCCIA è veramente DURA da MASTICARE e il 53×11 fa VELOCITÀ per fuggire se si ha una gamba come la mia. TRANQUILLI CHE SONO VIVO".
Il 29enne ciclista veronese già campione nazionale nel 2019 ha avuto il malaugurato ‘appuntamento' lo scorso 3 gennaio mentre si allenava sulle strade vicino casa. Mentre stava scendendo in discesa dal Col de la Turbie, appena sopra Monaco, tradizionale meta dei corridori della zona, a circa 60 chilometri orari, un cucciolo di cinghiale è sbucato fuori e gli ha tagliato la strada.
Fortunatamente non è accaduto nulla di grave. "Mi sono ritrovato improvvisamente a terra" ha spiegato Formolo, "non ho potuto farci nulla e ha sbattuto la testa sulla mia ruota anteriore". Tanto spavento e nulla più, al momento. "Mi fa male ancora il polso destro ma non possiamo sapere se ci sono fratture. Ci vogliono almeno dieci giorni per capire con tutti gli ossicini che abbiamo nella mano".
Un'attesa che è nulla davanti al reale rischio di finire molto peggio lungo l'asfalto e per Formolo il peggio è comunque passato. Il veronese, nell'ultimo Tour de France ha contribuito in prima persona al successo del suo capitano, Tadej Pogacar che si è imposto in classifica generale facendo trionfare i colori della UAE Emirates.