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“20 ossa rotte, danni a 11 vertebre, polmoni perforati”: l’elenco shock dei danni subiti da Bernal

Le tremende conseguenze riportate nell’incidente stradale sono state descritte dal campione colombiano, sottoposto al quinto intervento chirurgico.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'elenco è di quelli impressionanti: 20 ossa rotte in diverse parti del corpo, undici vertebre più o meno danneggiate di cui due alla base del cranio, un dente rotto, due polmoni perforati. Tutto questo ha portato il campione di ciclismo, Egan Bernal a sottoporsi nel giro di una decina di giorni a ben cinque interventi chirurgici, tutti delicatissimi, l'ultimo dei quali sulla colonna vertebrale. Adesso, il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia è ancora nel reparto di terapia intensiva, sotto stretta sorveglianza dei medici che non si sono pronunciati ancora su eventuali tempi di recupero.

Il calvario di Bernal è iniziato lo scorso 24 gennaio quando, sulle strade della sua Colombia, il destino lo ha fatto sbattere (letteralmente) contro un autobus, di linea, sul ciglio della strada per effettuare la fermata programmata. Uno schianto violentissimo, con il ciclista sudamericano che è finito frontalmente e senza freni contro il retro del mezzo. Subito soccorso dai compagni di squadra con cui stava effettuando l'allenamento, Bernal è stato poi trasportato in codice rosso al più vicino ospedale dove è stato sottoposto a due immediati interventi chirurgici.

Da quel giorno, per il 25enne capitano della Ineos non si è parlato più di ciclismo ma di lotta tra la vita e la morte. Lo dice lui stesso nell'ultimo post pubblicato dopo l'ultimo delicato intervento, che appare riuscito perfettamente, in cui fa l'elenco terribile dei danni subiti ma in cui lancia anche un estremo messaggio di speranza e ottimismo: "Quasi 20 ossa rotte… 11 costole, femore, rotula, T5-T6, Odontoide e Metacarpo,  un pollice. Mi è caduto un dente. Perforazione di entrambi i polmoni. Mi sono quasi ucciso, ma sai una cosa? Sono grato a Dio per avermi sottoposto a questa prova. È stata la gara più dura, ma ho avuto un gruppo di persone eccellenti intorno a me"

L'ha scritto sul lettino della terapia intensiva, reparto in cui è ritornato dopo l'ultima operazione avvenuta nella notte italiana tra mercoledi e giovedi. In precedenza aveva postato un altro messaggio in cui aveva confermato le notizie sul pericolo reale appena scampato: restare paralizzato. "Ho rischiato al 95%" aveva scritto Bernal, a conferma di quanto dettogli dall'equipe medica. Oggi, quel terribile epilogo è solamente un brutto pensiero, non è più a rischio di vita né d'infermità. Ma non è ancora tempo di pensare a cosa accadrà nei prossimi mesi: la stagione ciclista sta iniziando, ma lo farà senza uno dei suoi campioni nascenti. Per Bernal, la gara più dura è stata appena vinta, la bici può aspettare.

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