Callum diventa Hannah, l’atleta transgender che sognava Rio 2016
Dalla Nazionale maschile australiana di pallamano, a quella femminile. Sta facendo discutere e non poco, la storia di Callum Mouncey, il 26enne pivot che ha deciso di cambiare sesso e in un coming out ha reso di dominio pubblico la volontà difendere i colori del proprio Paese con la rappresentativa femminile di Handball. L’atleta transgender dopo la delusione per l’eliminazione della squadra maschile ai perolimpici di Rio, vuole provare a trascinare la Nazionale femminile vero la qualificazione a Tokyo 2020. Avrebbe voluto partecipare fortemente alla kermesse brasiliana, l'atleta perno dei "canguri" che ha deciso ora di iniziare una nuova vita, sportiva e non. Questa la sua rivelazione da Abc Sydney, in attesa del nullaosta dell’Australian Handball Federation.
Solo pochi giorni fa Callum ha deciso di intraprendere il processo di transizione per il cambio di sesso. Proprio lui dunque, atleta di punta dell’Australia con i suoi 190 cm per 100 chili di peso, ha voluto far conoscere a tutti la sua storia e volontà con queste parole: "Intendo far conoscere la mia storia per promuovere e far accettare la diversità di genere nello sport e dimostrare che sono tanti gli atleti transessuali e quindi possa essere applicata la novità introdotta nel gennaio scorso dal Comitato Olimpico Internazionale, che ha stabilito la novità per gli atleti transgender di poter gareggiare tra le donne (se originariamente uomo) o viceversa, senza doversi sottoporre preventivamente ad un intervento chirurgico di riassegnamento del sesso, come era invece necessario prima".
In passato ci sono stati casi simili, con le linee guida che prevedevano l’intervento chirurgico con due anni di terapia ormonale a certificazione della propria sessualità. Adesso invece conta il livello del testosterone che deve rientrare in determinati valori almeno un anno prima della competizione. Ad ottobre dunque quella che adesso è diventata Hannah Mouncey potrà scendere in campo, anche se bisognerà capire bene come si comporterà la Federazione: “A dire il vero le novità introdotte dal Cio pur riguardando tutte le federazioni sportive, non sono delle vere e proprie norme ma vogliono riempire un vuoto legislativo, visto che in molti casi le singole federazioni non hanno una normativa in materia”.
Nel frattempo l’atleta ha deciso di dare vita ad un movimento denominato “Pride in Sport”, per sensibilizzare l’opinione pubblica: "Personalmente voglio dimostrare che ci sono tanti atleti transgender che vivono un gran disagio e che il mondo della pallamano è pronto ad accettare la diversità".