Zlatan Ibrahimovic ascoltato dalla Procura Figc per la rissa con Lukaku in Inter-Milan
Zlatan Ibrahimovic è stato ascoltato dal Procuratore Federale Giuseppe Chiné nel corso dell'inchiesta aperta dalla Figc per lo scontro verbale andato in scena tra lo svedese e Romelu Lukaku in occasione del derby Inter-Milan, match valido per i quarti di finale di Coppa Italia disputato lo scorso 26 gennaio.
Dopo l'arbitro Paolo Valeri dunque il procuratore federale ha ascoltato l'attaccante rossonero per sentire la sua versione dei fatti. A breve toccherà anche al belga essere ascoltato dalla Procura Federale che potrà poi così decidere se deferire i due giocatori oppure archiviare l'episodio. Più che altro però l'intenzione del procuratore Chiné è quella di chiarire tutto ciò che il direttore di gara non ha sentito e di conseguenza non ha potuto riportare nel referto a fine gara.
Dal riferimento ai riti voodoo fino a quel "ti sparo in testa" infatti ce n'è di materiale che sembra sia sfuggito a Valeri ed è per quelle frasi non inserite nel referto che la Procura potrebbe dunque calcare la mano rispetto al verdetto del Giudice Sportivo (che ha squalificato per un solo turno i due calciatori) e aggravare quindi le posizioni di Ibra e di Lukaku.
Quello che la Procura Federale sta cercando di capire è soprattuto se durante la rissa verbale tra i due vi siano stati degli atti discriminatori e se dunque vi è stata una violazione dell'articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva che al punto 1 specifica: "Costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori". In tal caso la punizione prevista sarà durissima.