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Zion Suzuki si presenta, il giapponese del Parma è educatissimo: vuole farlo parlando in italiano

Al termine della conferenza stampa di presentazione, il nuovo portiere dei ducali ha voluto esprimere un messaggio in lingua italiana, vincendo le difficoltà di pronuncia e un po’ d’imbarazzo.
A cura di Maurizio De Santis
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Zion Suzuki è il nuovo portiere presentato ufficialmente dal Parma neo promosso in Serie A. Ha 21 anni, è alto 190 cm, è nato negli Stati Uniti da madre giapponese (di cui ha la nazionalità) e padre ghanese, si è trasferito successivamente nel Sol Levante, nell'ultima stagione ha giocato con i fiamminghi del Sint-Truiden in Belgio. Al termine della conferenza stampa ci ha tenuto a fare una cosa in particolare, mostrando grande educazione e altrettanto rispetto per il club e il Paese che l'hanno accolto: ha voluto congedarsi con un messaggio che s'era preparato. Lo ha fatto senza alcun bisogno d'intervento da parte di un traduttore perché si è espresso in lingua italiana, vincendo le difficoltà di pronuncia e un po' d'imbarazzo.

Il messaggio di saluto in italiano al termine della presentazione

"Grazie di essere venuti alla mia presentazione – ha ammesso l'estremo difensore -. Sono felice di venire in una squadra con grande storia come il Parma. Io darò il massimo per questa squadra. Grazie". Un gesto molto apprezzato: nella sala del centro di Collecchio ha suscitato entusiasmo, simpatia e applausi verso il giovane numero uno che in patria è stimato anche per una caratteristica tecnica. Un colosso di quasi 2 metri (e del peso di 91 kg) in grado di calciare il pallone a "distanze straordinarie".

Carriera iniziata in Giappone: il più giovane calciatore a firmare da professionista

La carriera di Zion Suzuki sembra quella di un predestinato. È iniziata in Giappone nell'Urawa Reds, a 16 anni e 5 mesi è diventato il più giovane calciatore nella storia del club a firmare un contratto da professionista. A 18 anni debutta in prima squadra (2021) e viene convocato nella nazionale maschile che partecipa ai Giochi di Tokyo, un anno dopo vince con la stessa squadra anche la Champions League asiatica. Nel 2023 si trasferisce in Belgio, ora è pronto a iniziare la nuova avventura in Serie A.

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Suzuki vittima di abusi e offese razziste per le sue origini

Il lato oscuro della storia sportiva di Suzuki è legato a un brutto episodio capitato con la maglia del Giappone: in Coppa d'Asia i nipponici vennero eliminati ai quarti per la sconfitta (2-1) contro l'Iran. Alcune incertezze commesse (era successo anche nel match vinto 4-2 col Vietnam) provocarono la reazione sconsiderata e violenta sui social: il suo profilo venne invaso dalla rabbia e dagli insulti che lo costrinsero a disattivare i commenti, tale era lo shitstorm (la tempesta di calunnie e invettive pesanti) scatenatosi nei suoi confronti. Il motivo? Gli errori sportivi nascondono il pregiudizio razziale verso una persona che i più intolleranti in patria definiscono hāfu, ovvero colui che è giapponese solo a metà.

Le prime parole di Suzuki da calciatore del Parma

Umiltà. Suzuki ne fa professione dinanzi ai microfoni consapevole che "ci sarà una concorrenza da battere, come in tutte le squadre". Perché ha scelto la proposta del Parma? "Questo club mi ha voluto tanto, più di tutte le altre squadre. Quindi ho scelto di venire qua, non ho avuto dubbi". Inevitabile il pensiero a due giocatori che hanno indossato la maglia dei ducali in epoche differenti, ma con grande riverbero quanto a popolarità: Buffon e Nakata. "Hanno giocato qui quando non ero ancora nato. Hanno fatto la storia e sarei felice di essere ricordato come loro".

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