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Zinchenko chiede che russi e bielorussi siano banditi dallo sport: “Mai gli stringerei la mano”

Il giocatore dell’Arsenal, Oleksandr Zinchenko, ha spiegato in un’intervista che non stringerà mai più la mano a un giocatore russo e di non volerli vedere competere mai più nello sport. Li ritiene complici dell’attacco dell’esercito di Putin contro l’Ucraina per via del loro silenzio da quando è iniziata la guerra.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Oleksandr Zinchenko non molla la sua battaglia personale contro la Russia a seguito dell'invasione dell'esercito di Putin lo scorso 24 febbraio 2022 nel territorio dell'Ucraina. A più di un anno dal conflitto che ha portato morte e distruzione, il terzino dell'Arsenal al fianco di altri giocatori ucraini in Europa, hanno dato vita a una campagna di pace sui media di tutto il mondo affinché si cessi questa brutale guerra facendo leva soprattutto sugli atleti russi e bielorussi che fanno parte del mondo dello sport. Non solo del calcio, ma anche di altre discipline. Proprio in tal senso Zinchenko ha parlato nel corso di un'intervista rilasciata al giornalista inglese Piers Morgan.

“Non c'è più alcuna possibilità che io stringa la mano a un russo – ha detto senza troppi giri di parole – Devo essere onesto, non accetterò mai la loro reazione. Puoi dire a te stesso che non stanno facendo nulla contro di noi, o qualcosa del genere. Ma sì, sono complici". La riflessione di Zinchenko è molto chiara sul fatto che siano anche loro complici dell'esercito russo: "Come? Perché non reagiscono – spiega – Se nessuno vuole parlare perché ha paura, allora mi dispiace. Scusate. Non chiamateci mai più fratelli come avete fatto in passato. Mai più".

Il nazionale ucraino ha anche ribadito il suo desiderio di non vedere più gli atleti russi e bielorussi esibirsi nelle varie competizioni. “Sono uno degli ucraini a cui non piace vederli ai massimi livelli in nessuno sport, assicura – spiega senza troppi giri di parole – Naturalmente, non dovrebbero essere autorizzati a competere". Infine, Zinchenko ha detto che è ancora pronto a combattere se mai fosse stato chiamato a partecipare: "Non mi sono mai nascosto", ha spiegato. Zinchenko racconta il terrore della vita in Ucraina da un anno a questa parte: "Immagina di provare a dormire la notte, con i tuoi figli, e all'improvviso senti le sirene – ha spiegato ancora – Devi svegliarti, andare in un bunker e nasconderti, altrimenti rischi di perdere la vita o la casa. Non si sa mai dove possono atterrare bombe e razzi…”.

Una condizione di vita impossibile da sostenere e per questo Zinchenko si indigna del fatto che gli atleti russi stiano in silenzio da più di un anno senza proferire parole inconsapevoli che la propria voce possa avere una valenza enorme. "Vivere una settimana con tutti loro, in queste condizioni, nella situazione attuale in Ucraina, è stato spaventoso", ha aggiunto il centrocampista. Zinchenko, che lavora a stretto contatto anche con Shevchenko, si prepara anche a organizzare una partita di solidarietà a Londra il 5 agosto, chiamata “Game4Ukraine”. I fondi raccolti saranno utilizzati in particolare per i lavori di ricostruzione dei territori distrutti dai bombardamenti dell'esercito russo.

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