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Zidane si pente per la testata a Materazzi: “Non sono orgoglioso, ma non si può cambiare il passato”

Zidane ha ricordato la finale dei Mondiali persa contro l’Italia nel 2006 ed è tornato su due episodi chiave di quel match: la testata a Materazzi e il rigore trasformato con un ‘cucchiaio’ a Buffon.
A cura di Vito Lamorte
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Zinedine Zidane è stato uno dei calciatori più forti del mondo a cavallo dei due secoli ed è uno dei tecnici più vincenti della storia del calcio. Zizou tra qualche giorno compirà 50 anni e ha concesso una lunga intervista a Telefoot, in cui ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera e ha parlato della sua voglia di tornare presto in panchina.

Il francese è stato spesso accostato alla panchina del PSG ma in tanti sono sicuri che il suo futuro sarà sulla panchina della sua nazionale: "Il calcio è la mia passione, quello che amo. La fiamma – assicura l'ex Juve – è ancora accesa".

Il Pallone d'Oro del 1998 ha vinto per tre volte di fila (dal 2016 al 2018) la Champions League da tecnico del stesso Real Madrid e ha spiegato qual è la ricetta principale delle sue squadre: "Ho lavorato molto e avuto dei giocatori straordinari. Ero io il responsabile ma avevo una squadra formidabile, da solo non puoi riuscirci e io amo l'empatia nelle mie squadre".

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Zidane è tornato anche sulla famosa testata a Materazzi nella finale del Mondiale 2006 e ha ribadito ancora una volta il suo pentimento per quel gesto: "Non sono orgoglioso di quello che ho fatto, della testata, l’ho già detto. Ma fa parte del viaggio, non si può cambiare il passato. Anche nella vita di una persona, non tutto è fatto alla perfezione".

Sempre in merito alla finale della Coppa del Mondo del 2006, Zizou ha parlato anche del rigore che ha battuto all'inizio della gara rischiando il ‘cucchiaio' contro Buffon: "Eravamo all'inizio della partita e ho pensato che ci sarebbe stato ancora tempo. Ho avuto qualche secondo per scegliere come tirare: davanti avevo un portiere che mi conosceva perfettamente (Buffon, ndr) e dovevo inventarmi qualcosa. In quell'esecuzione c'è stata tecnica, questo è sicuro, non penso invece ci sia stata follia. Un rigore si può sbagliare, ma in quel momento è quello che dovevo fare".

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