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Zidane ha parlato del momento più brutto della sua carriera: non è la finale dei Mondiali 2006

L’ex allenatore del Real Madrid in una lunga intervista ha parlato della sua lunga vita nel calcio, Zidane ha parlando dei momenti più belli ma anche di quello più brutto, e la sua scelta sembra sorprendente.
A cura di Alessio Morra
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La vita calcistica di Zinedine Zidane è straordinaria. Ha vinto tutto da calciatore e da allenatore ha fatto incetta di titoli con il Real Madrid, portando a casa la bellezza di tre Champions League (consecutive). Zizou è fermo, attende l'occasione giusta, si parla dell'ennesimo ritorno al Real, visto che il sogno di allenare la Francia per il momento è rimandato, Deschamps la panchina se la tiene stretta. L'ex formidabile numero 10 in questo periodo ha realizzato un'intervista a Messi e ha discusso in un podcast con Tony Parker, e parlando con l'ex fenomenale cestista ha parlato anche del momento peggiore della sua carriera da calciatore.

Nell'ultimo episodio di "The SNWEEK Show" Parker ha chiacchierato amabilmente con Zidane. I due miti dello sport francese hanno avuto modo di parlare di diversi argomenti. Marca ha reso noto alcuni momenti della conversazione, nella quale Zidane si è messo a nudo, intanto parlando del momento in cui ha deciso di lasciare il calcio giocato: "Quando ho smesso di giocare ero contento, non ho avuto la depressione post-ritiro, il 95% dei calciatori hanno la depressione, la maggior parte ce l'hanno minima. Non ne potevo più di ritiro e di non essere con la mia famiglia".

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Zizou si è ritirato nel 2006, molti anni dopo si è accomodato in panchina. Fare l'allenatore non era nei suoi pensieri, ma poi dopo aver iniziato ha capito che quel lavoro gli piaceva e tantissimo: "Non avrei mai pensato che sarei diventato allenatore, oggi invece è la mia passione. Del mio lavoro mi piace stare in campo con i giocatori o nel mio ufficio per parlare con loro, molto meno stare al centro dei riflettori e le interviste, ma fanno parte del gioco. Fare il calciatore e l'allenatore sono due cose totalmente diverse. Perché da giocatore giochi pensando a te stesso, invece da allenatore devi occuparti di un gruppo di tanti giocatori, devi organizzare il lavoro ma anche programmare le sedute di allenamento. Il mio passato mi ha aiutato, i ragazzi mi hanno sempre rispettato anche per quanto ho fatto sul campo fin da quando ero al Castilla". 

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Poi ha risposto a domande canoniche, la prima sul miglior compagno di squadra, la risposta è stata il ‘Fenomeno' Ronaldo: "Lui è stato il giocatore più forte con cui abbia giocato, potevi metterlo ovunque in campo e faceva cose meravigliose".

L'altra sul momento più bello della sua carriera, con risposta ovvia: "La vittoria del Mondiale 1998, senz'altro una sensazione ineguagliabile, la più bella della mia vita sportiva". 3-0 netto al Brasile, con Zidane autore di una doppietta che produsse pure il Pallone d'Oro a fine stagione.

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La domanda sul momento peggiore invece ha una risposta sorprendente. Perché ci si potrebbe aspettare la sconfitta nella finale dei Mondiali 2006, che è stata l'ultima partita di sempre di Zidane, in cui rifilò la famosa testata a Materazzi. Ma Zidane sceglie invece la retrocessione subita con il Cannes, nella stagione 1991-1992, la sua seconda da titolare. Era giovanissimo all'epoca, nemmeno ventenne, e forse considerato anche quello ricorda con dispiacere quell'annata: "Il momento peggiore è stato la retrocessione con il Cannes". 

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