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Zeman tutto solo con la valigia in una strada deserta: la triste fine della sua storia con Foggia

La foto di Zdenek Zeman tutto solo con un trolley diventa il simbolo del suo addio, probabilmente definitivo, alla sua amata Foggia.
A cura di Paolo Fiorenza
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La festa per i suoi 75 anni, compiuti lo scorso 12 maggio, non è andata esattamente come Zdenek Zeman sperava: qualche giorno dopo si è consumato il suo addio dal Foggia, assieme al suo storico compagno di avventura, il Ds Peppino Pavone. Il comunicato della società pugliese ha attribuito il motivo della separazione al tecnico boemo: "Il Calcio Foggia 1920, preso atto della volontà di Zdenek Zeman di non proseguire il suo rapporto di collaborazione con la società rossonera, ringrazia Mister Zeman ed il suo staff per il lavoro svolto e augura loro un futuro di grandi soddisfazioni".

Si conclude dunque la quarta esperienza dell'ex tecnico di Roma e Lazio sulla panchina dei Satanelli, tra le quali resta nelle pagine della storia del calcio italiano quella vissuta tra il 1989 e il 1994, quando nacque quel laboratorio di tattica e spettacolo chiamato ‘Zemanlandia'. A questo punto potrebbe essere stata questa la pagina finale del grande amore tra il boemo e Foggia, e chissà se rivedremo Zeman su qualche altra panchina. Al di là dell'esito infausto dei playoff di Serie C, con l'eliminazione del Foggia al primo turno della Fase Nazionale per mano della Virtus Entella, il matrimonio tra il tecnico e il presidente Nicola Canonico è stato segnato da frizioni e incomprensioni lungo tutta la stagione.

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Ed anche l'ultimo scambio di dichiarazioni conferma che andare avanti insieme era impossibile. "Non se la sente di continuare", aveva detto Canonico, parole cui Zeman si è sentito in obbligo di rispondere: "Quando due non si trovano è meglio che si dividano, mi spiace tanto perché sono legato alla città che ha fatto di tutto per farmi sentire bene – si legga su Foggia Città Aperta – Vorrei continuare a fare calcio con chi me lo permette, qui ogni giorno c'era un problema e non si riusciva a cambiare. Non cambio io e non cambia il presidente, non c'erano le condizioni di poter lavorare insieme. Dal primo giorno eravamo in sofferenza, quello che si chiedeva non si riusciva ad ottenere. Per me non si può lavorare, io immagino un calcio diverso e una dirigenza diversa".

L'addio di Zeman è simboleggiato da un'immagine di grande eloquenza visiva che sta circolando nelle ultime ore sui social: c'è un uomo solo, in una Foggia che appare deserta, con un trolley al suo fianco. Quell'uomo sta partendo, è in attesa di qualcosa o qualcuno. Forse di un pallone, la sua vita.

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