Zaniolo uomo del destino della Roma di Mourinho: “Ho realizzato un sogno, è stupendo”
La Roma dopo oltre sessant'anni è tornata a vincere una competizione europea. A Tirana i giallorossi hanno sconfitto 1-0 il Feyenoord. Mourinho è l'artefice del successo, ha vinto ancora, un altro trofeo aggiunto nella sua bacheca, il quinto a livello internazionale (vinti con quattro squadre diverse). L'incontro è stato deciso da un gol di Zaniolo che, senza dubbio, è stato il giocatore più discusso nella Capitale di tutta questa stagione. E se Zaniolo è stato decisivo è merito anche di Mou, che lo ha atteso, lo ha pungolato e soprattutto gli ha trovato una collocazione tattica fissa e precisa.
Nicolò Zaniolo da anni è sotto i riflettori, talento indiscusso che velocemente è arrivato nel grande calcio – e anzi è arrivato in Nazionale prima ancora di esordire in Serie A – poi tanta sfortuna, una ripresa lenta e faticosa, un Europeo saltato (e poi vinto dall'Italia). Questa stagione doveva essere quella spartiacque. Ha trovato Mourinho, ha faticato anche con lui. Ma il portoghese ha puntato sempre su Zaniolo, al quale ha soprattutto trovato una collocazione tattica. Lo ha schierato in attacco come partner di Abraham, o appena alle spalle.
Non è stata fiducia illimitata. Mou a modo suo ha cercato di farlo crescere, anche punzecchiandolo, come quando disse dopo una partita con il Bologna: "Fossi in Zaniolo, penserei di lasciare la Serie A". Era una frase anche dettata da motivi arbitrali, ma ovviamente una frase come quella scatenò una ridda di voci, nonostante l'aggiunta: "Sta diventando impossibile per lui, si sente chiaramente in tutti gli atteggiamenti che hanno nei suoi confronti. Sto male per lui, è veramente difficile".
Poi tante partite e nessun gol. Il digiuno realizzativo in Serie A è stato bello pesante (alla fine ha realizzato solo 2 gol). Le voci di mercato (l'interesse della Juve) non hanno destabilizzato Zaniolo, che a inizio aprile, quando la stagione è ripartita dopo la pausa della nazionale, si è preso un'altra stoccata da Mourinho che, quando fa così, cerca di stimolare i suoi pupilli.
Un paio di esclusioni importanti, poi il cielo cambia colore. Zaniolo si scrolla tutto di dosso, realizza una tripletta al Bodo/Glimt e porta la Roma in semifinale. Nella finale di Tirana non era l'uomo più atteso, ma da lui ci si aspettava molto e lui è stato decisivo. Poco dopo la mezz'ora proprio lui, il numero 22, sfrutta un assist di Mancini, si infila tra le maglie della difesa del Feyenoord e con un tocco morbido insacca. Un gol che vale il trofeo e che consegna alla storia Zaniolo che lega in modo indissolubile il suo nome alla Roma, e pure a Mourinho.
Dopo la partita il giocatore ha detto: "Questo è tutto Stupendo, vogliamo goderci questo momento. Ho realizzato il mio sogno da bambino, vincendo una competizione europea, i tifosi sono fantastici e la vittoria è tutta per loro. Siamo forti e nemmeno abbiamo ancora capito quanto. Dedico il gol e la vittoria a tutta la mia famiglia, a mio padre, a mia mamma, a mia nonna, a tutti. Mi sono sempre stati vicini".