video suggerito
video suggerito

Zaniolo racconta il terrore vissuto a Roma prima dell’addio: “Mi hanno inseguito con la macchina”

Nicolò Zaniolo ha raccontato la sua verità sul tumultuoso addio alla Roma e su l’inferno vissuto negli ultimi giorni prima del suo trasferimento al Galatasaray quando era ormai stato etichettato come “traditore” non nascondendo anche la delusione per il comportamento dei suoi ex compagni di squadra.
A cura di Michele Mazzeo
3.240 CONDIVISIONI
Immagine

L'avventura di Nicolò Zaniolo con la Roma non si è conclusa nel migliore dei modi. Dopo un duro tira e molla sul rinnovo di contratto e forzature sia da un lato che dall'altro, lo scorso gennaio è stato costretto a lasciare la formazione capitolina e trasferirsi in Turchia al Galatasaray con cui, dodici minuti dopo il suo ingresso in campo, ha esordito con un pesante gol valso per la vittoria. La complicata separazione tra il trequartista 23enne e i giallorossi non è stata facile né per la Roma né per il calciatore che in poco tempo è passato da "eroe della Conference League" a "traditore". Diverse infatti le cose che i tifosi romanisti imputano a Zaniolo che, ad un certo punto, è stato dipinto come l'unico responsabile di quella incresciosa e snervante situazione.

Dopo la versione della mamma, Francesca Costa, a distanza di qualche mese arriva ora quella del classe '99 che per la prima volta parla pubblicamente di ciò che è accaduto nel suo ultimissimo periodo in giallorosso raccontando la sua verità. In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Nicolò Zaniolo ha infatti rivelato come sarebbero andate davvero le cose con il club: "Potrei parlare ore di promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante, invece sono sempre stato considerato solo una plusvalenza – ha difatti detto il calciatore –. Per due anni mi è stato detto che il nuovo contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quello che guadagnavo, perché a Roma stavo bene e sapevo che c’erano problemi col Financial Fair Play. Dopo tante chiacchiere mi sono stufato. Se io devo riflettere sul mio addio, penso che debbano farlo anche altri" ha quindi aggiunto l'ex romanista.

Immagine

Ma non è stato solo il comportamento della società a deludere il 23enne. Il modo in cui i compagni di squadra lo hanno trattato al momento del suo trasferimento non gli è infatti andato ancora giù: "Sono rimasto deluso da quasi tutti (i miei ex compagni, ndr). Non faccio nomi, ma dicevano che eravamo come fratelli e poi non mi hanno neppure salutato" sono infatti le dure parole rivolte contro la stragrande maggioranza dei suoi ex compagni alla Roma (fatta eccezione per i tre che lo avevano salutato al momento dell'addio). Inevitabilmente questa cosa potrebbe anche influire sull'ambiente della Nazionale qualora Mancini lo riconvocasse tra le fila dell'Italia: "Non credo ci saranno problemi. Forse qualcuno può avere delle difficoltà con me, io non ne ho. Chi ha la coscienza sporca lo sa" ha difatti detto a riguardo il classe '99 che ha avuto invece belle parole per l'allenatore José Mourinho.

Immagine

Nella lunga intervista alla Rosea Nicolò Zaniolo ha anche raccontato il terrore vissuto da lui e dalla sua famiglia nei giorni in cui aveva rifiutato l'offerta del Bournemouth ed era stato pubblicamente messo alla berlina dalla società capitolina e fatto passare per traditore:

"È una cosa che mi è dispiaciuta tantissimo. Roma mi ha dato tutto, grazie alla Roma ho vinto e ho esordito in Nazionale, mio figlio è nato lì. Essere definito in quel modo (traditore, ndr) è stata una brutta batosta – ha difatti detto il classe '99 -. In realtà non c'erano solo Bournemouth e Galatasaray, ma per non avere accettato gli inglesi sono stato messo fuori e i tifosi se la sono presa con me. Alcuni mi hanno inseguito con la macchina, altri sono venuti sotto casa – ha poi proseguito –. Io e la mia famiglia ci siamo spaventati anche perché ci siamo sentiti soli. Era gente arrabbiata, con cui non si poteva parlare. In quei giorni ho spento anche il cellulare perché arrivavano pure brutti messaggi" ha quindi chiosato l'ormai ex giallorosso che però sembra essere certo che il tempo sistemerà le cose ("La verità verrà fuori. Le dico solo che mi sono sempre allenato, anche se non con gli altri. Le cose si rimettono a posto. Dove c’è odio c’è anche amore" le sue parole distensive nei confronti di quei tifosi che dopo averlo tanto amato si sono sentiti traditi da come è andata a finire questa vicenda).

3.240 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views