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Zaniolo in lacrime sul lettino, arrivò Mancini: “Non voglio più vederti piangere”

Nicolò Zaniolo racconta un momento che non potrà mai dimenticare: il giovane talento della Roma si era appena rotto per la seconda volta il ginocchio durante il match dell’Italia contro l’Olanda ed era disperato sul lettino in spogliatoio, poi nell’intervallo arrivò Roberto Mancini. Il CT azzurro gli disse parole che gli sono rimaste nell’animo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sarà dura, molto dura per Nicolò Zaniolo stare seduto sul divano di casa a guardare le partite dell'Italia, impegnata da venerdì prossimo negli Europei che cominceranno col match inaugurale contro la Turchia. Il talento della Roma farà ovviamente un caldo tifo per i suoi compagni di Nazionale, ma amarezza e delusione sono comprensibili in un giovane di 21 anni che in pochi mesi ha visto il mondo cadergli per due volte addosso.

Il ragazzo di Massa si è aggrappato a tutto quello che poteva per non soccombere all'oscurità dei pensieri più brutti, in primis il sostegno di chi gli è vicino come Alessandro Florenzi, e ora guarda con ottimismo al futuro: "Dopo l'ok del professore Fink sto bene – spiega a ‘Sportweek' – Non vedo l'ora di rientrare e aiutare la squadra. Ho passato un anno in tribuna, sperando ogni domenica che il mister mi chiamasse, anche se era impossibile che succedesse… Ora sto bene, scalpito".

In attesa di conoscere José Mourinho, nuovo tecnico della Roma, Zaniolo spinge la Nazionale di Mancini a farci sognare: "Il CT ha ricostruito un bel gruppo, tanti giovani mixati a tanta esperienza. Svizzera, Turchia e Galles sono alla portata. Spero che arrivino in fondo, magari a vincere. Io sarò il loro primo tifoso. Come si fa a rinunciare ad un Europeo? Pensando al bene dell'Italia, ai compagni che se lo sono meritato sul campo: io è tutto l'anno che li guardo in TV. Il CT mi ha chiamato tante volte, ha deciso e mi ha spiegato: ‘Non ti convoco per rispetto della squadra, si creerebbero dinamiche scomode nel gruppo'. Lo capisco. Poi certo, un po' di rammarico c'è perché ci speravo. Cosa avrei dato per esserci? Mi sarei rotto un'altra volta il ginocchio… Ma alla fine, se tutto andrà bene, ci saranno Mondiali e Europei, quanti ne voglio".

C'è un momento che resta scolpito nella memoria di Zaniolo: "Le parole più importanti? Quelle del mister, ad Amsterdam. A fine primo tempo ero sdraiato sul lettino, moribondo, è arrivato Mancini e mi ha detto: ‘Non ti voglio più vedere piangere, noi ti aspetteremo sino a quando non sarai guarito. Ora metto dentro il tuo amico Kean che fa gol e lo dedica a te' ". Se ne riparlerà l'anno prossimo per i Mondiali in Qatar, azzurro e giallorosso sono il futuro di Zaniolo.

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